«L’importo richiesto da Abbanoa a titolo di conguaglio per gli anni dal 2005 al 2011 non è dovuto».

La sentenza è firmata da Luigia Frau, giudice di pace di Cagliari, ed è stata pronunciata nei giorni scorsi.

Cantano vittoria il cittadino che ha fatto causa alla società dell’acqua e l’avvocata Paola Coiana, che lo ha assistito: secondo il magistrato la «pretesa è illegittima».

Questa sentenza «costituisce un fondamentale precedente in Sardegna, ed è in linea con altre dello stesso tenore pronunciate in tutta Italia. Gli utenti insoddisfatti potranno tenerne conto per difendersi adeguatamente contro un’ingiusta pretesa», sottolinea Coiana.

L’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti, replica:

«È evidente che ricorreremo in appello. Forse il giudice di pace agisce un po’ sul moto di opinione, e se parla di prescrizione significa che non ha colto a pieno il meccanismo: tutte le tariffe, dall’elettricità all’acqua, vivono sul sistema dei conguagli. Come abbiamo più volte specificato, non si tratta di consumi degli anni passati ma di differenze tra costi e tariffe, di compensazioni di partite pregresse, quindi la prescrizione non si può applicare nella fattispecie».

La sentenza rappresenta anche un primo, provvisorio, punto a favore di Mauro Pili, promotore della class action contro i conguagli regolatori. Il parlamentare di Unidos ha pubblicato sul suo sito un modulo per chiedere ad Abbanoa il rimborso dei conguagli già versati.

E in Sardegna sono già numerosi i ricorsi presentati dai cittadini contro il gestore unico: a San Nicolò d'Arcidano ne sono stati depositati più di 200.
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