I primi soccorritori lo hanno notato nel pomeriggio di venerdì in un vicolo del paese vicino a casa sua. Pierpaolo Piriottu, 51 anni, di Bono, era riverso a terra, sanguinante. Il poveretto, privo di sensi, aveva il viso completamente tumefatto per i colpi subiti.

VIOLENTA AGGRESSIONE Immediatamente un'ambulanza gli ha prestato le prime cure poi a tutta velocità l'unità di soccorso si è diretta all'ospedale San Francesco di Nuoro dove l'uomo - che a Bono conoscono tutti anche perché non ha mai fatto del male a nessuno - è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione. Le sue condizioni sono apparse subito critiche: chi lo ha percosso a mani nude o con un oggetto contundente lo ha fatto con estrema violenza. Difficile dirlo se per dare a Piriottu una "lezione" o per andare addirittura oltre, attentando alla sua vita. L'aggressione al 51 enne - rimasto solo in quella casa in paese dopo la morte di entrambi gli anziani genitori - rimane un fatto inspiegabile per i carabinieri della Compagnia di Bono. Le indagini coordinate dalla Procura di Nuoro che ha aperto un fascicolo per tentato omicidio non appaiono facili, malgrado il pestaggio sia avvenuto in pieno giorno, ma a quanto pare lontano dagli occhi di testimoni. La speranza è che Piriottu, al momento in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva, possa riprendersi e poi raccontare agli inquirenti la sua verità su quei drammatici momenti.

MOVENTE Non si capisce chi avrebbe avuto un motivo per aggredire quell'uomo solitario che conduceva una vita ai margini, ma mai violento e aggressivo con nessuno.

Un'esistenza singolare e un po' al limite come tante ce ne sono nei paesi, ma una persona comunque rispettata dalla gente di Bono proprio per il suo carattere mite e tranquillo.

Al momento in assenza di riscontri certi si fanno più ipotesi. La tesi più accreditata è che qualche balordo volesse mettere le mani sui soldi dell'uomo, ma le indagini non tralasciano nessuna pista. Da radio paese è rimbalzata la voce che il poveretto era stato provocato di recente da un compaesano. Con l'uomo era poi nata un'accesa discussione e probabilmente del rancore ancora non sopito. Una versione che i carabinieri guidati dal capitano Giampiero Lampis stanno ovviamente verificando in queste ore.

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