"Posso solo ridere di lui. È triste che una cosa del genere possa ancora accadere. Credo che allo stadio vi siano state risposte abbastanza positive. Ho visto alcuni striscioni in mia difesa", ha detto Jerome Boateng, il difensore 27enne del Bayern Monaco attaccato dal vice presidente del partito anti immigrazione Alternativa per la Germania (AfD), Alexander Gauland: "Le persone lo trovano bravo come calciatore, ma non vorrebbero Boateng come vicino", aveva detto.

E le polemiche seguono quelle di qualche giorno fa, da parte del gruppo di ultradestra Pegida, che si è ribellato alle foto da bambini di Boateng e Ilkay Gundogan apparse sulle confezioni dei cioccolati Kinder.

Al fianco di Boateng - fratello di Kevin, fidanzato dell'ex velina sarda Melissa Satta - sono scesi in campo anche altri personaggi sportivi; Oliver Bierhoff, team manager della nazionale tedesca, ha replicato: “Non è la prima volta che ci dobbiamo confrontare con dichiarazioni del genere. Ma non credo si debbano commentare. Le persone si screditano da sole”, e sulla pagina ufficiale del Bayern è arrivata anche la risposta di Karl-Heinz Rummenigge: "Discriminazioni di qualsiasi tipo meritano il cartellino rosso"; e ancora Benedikt Höwedes, difensore dello Schalke che con Boateng ha vinto il mondiale, ha detto la sua su twitter: "Se vuoi vincere titoli devi avere vicini come Jerome", accompagnando il tweet con alcune foto che lo ritraggono insieme al giocatore del Bayern; e sul social network si moltiplicano i messaggi di solidarietà con l'hasthag #meinnachbarboateng (ossia "il mio vicino Boateng")

A dire la sua è arrivato anche il governo di Angela Merkel che, attraverso il portavoce Steffen Seibert, ha definito le parole sul calciatore "maligne e tristi".
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