Ieri è toccato al Bologna. Entro la fine del mese – la settimana prossima, quindi – il Cagliari Calcio si presenterà davanti al gruppo di lavoro stadi Euro 2032 negli uffici del ministro dello Sport Andrea Abodi, che coordina le operazioni nell'ambito del Comitato Interistituzionale creato l’anno scorso  scorso anno dopo la candidatura dell'Italia (con la Turchia)  per ospitare la futura edizione dell’Europeo. 

Il tema all’ordine del giorno sarà, ovvio, il nuovo stadio che il club deve realizzare a Sant’Elia e che, per volere del Comune, prenderà il nome di Gigi Riva (più Unipol): si parlerà dello stato di avanzamento della progettazione, delle autorizzazioni, delle spese e, soprattutto, dei fondi a disposizione. All’incontro, per la parte rossoblù, parteciperanno il presidente Tommaso Giulini, l’amministratore delegato Carlo Catte  e il direttore del settore business e media, Stefano Melis. Non è escluso l’intervento del ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha partecipato alla riunione con il Bologna per il nuovo Dall’Ara assieme al numero uno della Federcalcio Gabriele Gravina e ai rappresentanti dell'Istituto per il Credito Sportivo, di Sace, Invimit e Cassa Depositi e prestiti. 

«Per il Governo l’obiettivo è contribuire in modo significativo e concreto all’ammodernamento del sistema stadi», ha detto stamattina il ministro Abodi, a margine di un incontro sullo sport organizzato da Il Foglio a San Siro,  «e lo faremo valutando in tempi strettissimi la possibilità di costituire un fondo equity, un fondo immobiliare e alimentando il sistema delle garanzie con l’abbattimento degli interessi». 

In corso di valutazione, inoltre, «dove è necessario, la nomina di un commissario e una norma che renda ancor più fluido ed efficiente l’iter amministrativo per queste infrastrutture che sono strategiche per l’Italia. Entro fine mese incontreremo il Comune di Firenze e la Fiorentina, il Cagliari e il Parma», ha aggiunto il ministro.

Giulini era intervenuto sul tema stadio una decina di giorni fa: «Siamo partiti nel 2017 con la realizzazione dello stadio temporaneo – la Unipol Domus – in pochissimo tempo, 120 giorni, solamente con le nostre forze, credo un record in Italia», aveva sottolineato, «da lì  abbiamo camminato spediti, sperando di completare nel giro di 4-5 anni la realizzazione dello stadio definitivo. Abbiamo speso parecchi milioni nelle varie progettazioni, però purtroppo ci siamo trovati di fronte un'infinità di ostacoli di qualsiasi tipo, soprattutto burocratici».

«Il problema», aveva aggiunto il numero uno del club rossoblù, «è che siamo davanti a un Sistema Paese dove le principali banche italiane non finanziano il mondo del calcio, perché il mondo del calcio è un mondo non bancabile, essendo un mondo a rischio; e se le principali banche italiane non finanziano gli stadi credo che in Italia se ne faranno molto pochi».

Il fondo annunciato dal ministro potrebbe tornare quindi utile. Anche per rispondere alle perplessità del presidente del Cagliari, che aveva concluso: 

«Mi chiedo come sarà possibile, di questo passo, riuscire ad ospitare gli Europei del 2032 in Italia. Penso che sarà complicatissimo».

E di questo il presidente parlerà con il ministro. 

Enrico Fresu

© Riproduzione riservata