"Sono sul lastrico, ho accumulato un milione e duecentomila euro di debito": a rivelarlo è Raffale Sollecito, coinvolto e poi definitivamente assolto per l'omicidio di Meredith Kercher, in un'intervista a "Ogni mattina" su Tv8.

Raffaele Sollecito aveva 23 anni quando per lui si sono aperte le porte del carcere: era il 6 novembre 2007 e vi è rimasto fino al 3 ottobre 2011. Sei mesi di isolamento, quattro anni di carcere, cinque gradi di giudizio per determinare la sua completa estraneità ai fatti, arrivata il 27 marzo 2015 in Cassazione per "non aver commesso il fatto".

"Ho passato quattro anni in carcere di cui sei mesi in isolamento" ha ricordato il giovane per il quale i giudici hanno stabilito che non ha diritto ad alcun risarcimento per ingiusta detenzione.

"Sono stato dipinto come un mostro sanguinario", ha poi specificato riferendosi alle cronache di quegli anni che lo dipingevano come l'autore, insieme alla fidanzatina dell'epoca Amanda Knox, del terribile omicidio. "Il processo è durato quasi 8 anni, ci sono stati 5 gradi di giudizio, e in tutto siamo al di sopra del milione e duecentomila euro", ha detto l'ex studente di Perugia rispondendo alle domande dei conduttori.

"I media hanno creduto alla Procura e in questo modo hanno distrutto completamente la mia immagine, anche la mia famiglia ne ha risentito, sono stati anni difficili e tragici, ne hanno detto di tutti i colori non conoscendomi", ha aggiunto. "Mi hanno assolto - ha quindi chiarito - ma poi mi hanno abbandonato a me stesso".

"C'è un meccanismo piuttosto singolare, in Italia - ha rilevato ancora Sollecito -, dove quando devi chiedere un risarcimento ti rimandano alla Corte che ti aveva condannato quindi è abbastanza complicato che abbiano un'idea diversa rispetto a quella che avevano.… Hanno completamente distrutto la mia immagine, e anche quella della mia famiglia, sono stati anni tragici".

(Unioneonline/v.l.)
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