"È una beffa, un verdetto incomprensibile. Cappai aveva dominato il match invece lo hanno dato sconfitto. Mi viene voglia di fare le valigie e andarmene".

Sono parole durissime quelle che pronuncia il presidente della Federazione italiana di pugilato, Alberto Brasca, appena i giudici leggono il verdetto che rimanda di 24 ore il sogno di Manuel Cappai di conquistare il pass per le Olimpiadi di Rio.

Oggi, sul ring di Samsun, in Turchia, il minimosca di Quartu è stato sconfitto dall'armeno Artur Hovhannisyan, 20 anni, con un verdetto scandaloso: difficile capire dove i giudici abbiano visto i pugni necessari per decretare la sconfitta del poliziotto delle Fiamme Oro. Chiuso in svantaggio il primo round (che è stato aggiudicato all'armeno nonostante non abbia portato un colpo), Cappai ha fatto qualcosa di più nella seconda ripresa che ha vinto per due giudici su tre.

Ma è stato nel terzo round che si sono viste le cose migliori, soprattutto per merito del poliziotto quartese le cui qualità tecniche sono apparse nettamente superiori. Hovhannisyan ha avuto forse una maggiore iniziativa che, però, non ha prodotto nulla, dal momento che i suoi attacchi, sempre confusi, sono andati a vuoto per i continui e rapidi movimenti del tronco di Cappai, che nel finale ha anche messo a segno anche il miglior colpo di tutto il match.

Del tutto ingiustificato il 10-9 assegnato da due giudici in favore dell'armeno alla terza ripresa che costringono Cappai a giocarsi tutto domani contro un altro avversario complicatissimo, lo spagnolo Samuel Carmona (battuto nell'altra semifinale dall'inglese Yafa).

"È un furto clamoroso", commenta papà Fabrizio, "un'ingiustizia incredibile". "Sono scandalizzato", afferma il commissario tecnico della Nazionale Raffaele Bergamasco. "Dopo quello che Manuel ha fatto oggi sul ring, non può restare a casa. Deve andare a Rio perché se lo merita. Adesso speriamo domani in un esito positivo contro lo spagnolo".
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