È tornato "a casa", a Palazzo Corsini a Roma, "L'autoritratto come san Paolo" di Rembrandt.

Un dipinto, datato 1661, dietro cui c'è una storia a dir poco rocambolesca.

Spiega il curatore Alessandro Cosma: "Il dipinto che oggi è conservato ad Amsterdam, al Rijksmuseum, in realtà nel '700 era proprietà della famiglia Corsini, acquistato dal Cardinale Neri Maria, che costruisce il palazzo alla Lungara dove siamo e che lo compra proprio per esporlo nella sua galleria dei dipinti".

"Succede poi - prosegue Cosma - che nel 1799 Roma viene occupata dai francesi".

L'opera viene così venduta per far fronte alle tasse forzose imposte durante l'occupazione francese alle famiglie nobili.

"Nel caso dei Corsini la storia è particolare, perché il principe Tommaso all'epoca non era a Roma, era in Sicilia, e quindi tutta la trattativa con i francesi la deve fare il maestro di casa, che viene più volte arrestato, minacciato e alla fine decide, senza dirlo al principe, di vendere una parte dei quadri per pagare queste tasse, e tra questi quadri c'è l'autoritratto di Rembrandt che passa subito di mano in mano tra i principali mercanti inglesi attivi in città e alla fine finisce in Inghilterra dove viene venduto all'asta e poi ad Amsterdam".

Nel 1800, con la fine della Repubblica romana, il principe Corsini apre una causa per recuperare l'opera: "In questo caso il principe Corsini ha poi cercato di recuperarla, c'è una causa, ci sono dei sequestri, c'è un tentativo di riprendere le opere che raccontiamo attraverso i documenti originali dell'Archivio Corsini in mostra. Purtroppo questo quadro al principe sfugge e fa la fortuna di Rembrandt in Inghilterra. Del resto è uno straordinario autoritratto tardo, in veste di San Paolo, l'unico che conosciamo in veste di figura biblica e un autoritratto che mostra la modernità straordinaria della tarda pittura di Rembrandt, una pittura fatta di tocco, di materia, come si vede bene nel turbante, nel viso, realizzati con pennellate ricche di colore, mentre invece la parte bassa, l'abito è quasi tirato via, con poche pennellate, perché la parte principale deve essere effettivamente il viso, il viso del pittore stesso".

Nella mostra, aperta fino al 15 giugno, anche due incisioni particolari, "realizzate in occasione delle due principali vendite, una nel 1799, quando viene venduto da Palazzo Corsini, e l'altra nel 1809, quando il quadro è arrivato in Inghilterra e il suo proprietario Lord Kinnaird lo vuole vendere nuovamente".

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata