Con l'arrivo in zona bianca, lunedì scorso, in Sardegna bar e ristoranti hanno riaperto ai clienti anche all'ora di cena (fino alle 23). Lo stesso sospiro di sollievo non l'hanno potuto tirare però i circoli ricreativi e culturali (privati). Chiusi ormai da fine ottobre, queste realtà (che sono tantissime in tutta la Sardegna) vivono un blocco totale dell'attività, senza possibilità di pagare le spese vive di affitti e bollette.

Né l'ultimo dpcm, né l'ordinanza della Regione di domenica scorsa, infatti, consentono la somministrazione di cibo e bevande per gli enti del terzo settore. Da qui la protesta di uno dei titolari di uno dei circoli privati più noti a Cagliari, Karl Heinze, che oggi al Poetto ha organizzato un flash mob per richiamare l'attenzione delle istituzioni sulle difficoltà che stanno vivendo i circoli privati.

"È una situazione drammatica", dice, "i mesi di chiusura sono oramai troppi e non si capisce perché non possiamo esercitare la somministrazione di cibo e bevande come i pubblici esercizi, ossia bar e ristoranti". Alla quarta fermata del Poetto, i soci del circolo hanno simulato l'affondamento di una imbarcazione. A salvare i passeggeri alcuni fusti di birra. "Una pinta di birra ci salverà", dice Karl Heinze. "Fateci riaprire, anche noi possiamo lavorare in sicurezza come tutti gli altri".
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