La cittadella sportiva di Porto Torres sta morendo, nell'incuria e nell'indifferenza. Se sino a qualche anno fa era in condizioni precarie, ma comunque accettabili, ora, con le eccezioni del Boxing Club e del Tennis Club, si trova in uno stato comatoso, con diverse situazioni che gridano allo scandalo, sulle quali bisogna assolutamente intervenire, non solo per questioni sportive, ma anche per questioni d'igiene e di salute pubblica.

La situazione dell'ex bocciodromo è la più vergognosa: una vera e propria discarica pubblica, pericolosa, conosciuta da tutti, senza che nessuno intervenga. La struttura, prima di una sua eventuale riqualificazione, avrebbe bisogno di un'urgente bonifica, e più passa il tempo, più aumentano le spese per questo.

Penoso lo stato in cui versano i campi di calcio n.1 e n.2, da anni inoltre in balia dei vandali. Container-magazzini bruciati, recinzioni colabrodo totalmente arrugginite e non a norma, spogliatoi da rifare, condizioni igieniche generali pessime. Anche lo stadio principale, quello utilizzato in particolar modo dalle società di atletica e dal Porto Torres calcio, avrebbe bisogno di un restyling, in particolar modo sono da rimuovere attrezzature inutili e abbandonate, ma anche gli spogliatoi, il sotto-tribuna e la stessa pista di atletica avrebbero bisogno di una sistemata.

Insomma, per la cittadella sportiva di Porto Torres c'è un urgente bisogno di un programma complessivo di recupero e riqualificazione. Le opportunità non mancano: finanziamenti regionali, bandi come "Sport e periferie", Credito Sportivo e altre. Numerose amministrazioni locali dell'Isola hanno "sfruttato" abilmente questi finanziamenti, eseguendo però progetti, cosa di cui a Porto Torres in questo campo si è perso traccia. Da anni. I risultati sono spietatamente sotto gli occhi di tutti e inoltre la città turritana è una delle poche in Sardegna a non disporre di un campo di calcio in erba sintetica.
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