Prima o poi i nodi vengono al pettine, quelli di anni di costruzioni selvagge nei litorali, anche in pieno centro abitato, in zone dove si sapeva fosse pericoloso costruire, in totale assenza di indagini idrogeologiche e programmazione.

Tutto in nome di un errato e distorto sviluppo turistico, che ha arricchito gli speculatori e ha deturpato anziché valorizzare i territori, soprattutto costieri, sacrificati sull'altare del dio mattone, per un benessere in genere momentaneo. I danni sono quasi incalcolabili, specie quando la natura fa il suo corso, soprattutto in termini di erosione. E col maltempo sono infatti all'ordine del giorno frane e smottamenti. Sta accadendo in questi giorni dappertutto.

A Castelsardo, come si sa, è franato un costone in via Zirulia, a picco sul mare, a ridosso delle case. Il Comune, solo per ripristinare, ha fatto recentemente la conta dei danni: almeno 100mila euro, lasciando inalterati i problemi. Castelsardo ha infatti bisogno di ben altro. Il sindaco Antonio Capula ne è perfettamente consapevole. "Ci sono molte criticità", afferma.

A grande rischio erosione infatti c'è l'intero litorale della zona Pedraladda, dove è avvenuta l'ultima frana, e varie parti prospicienti al Castello dei Doria. Per non parlare della frazione di Lu Bagnu, sfregiata nei decenni scorsi da imponenti cementificazioni, spesso anch'esse a picco sul mare. Varianti ai piani urbanistici e sanatorie sono state la regola. Ora ci sono le prime avvisaglie di uno sviluppo così dissennato: qualche crepa e alcuni cedimenti. Ovviamente si teme il peggio.

L'attuale amministrazione di Castelsardo si trova a gestire una situazione delicata e difficile. La cittadina è bellissima e suggestiva: una delle perle turistiche del nord Sardegna. Ma bisogna riparare i danni. "L'ufficio tecnico è freneticamente al lavoro, sia per individuare le zone più a rischio, sia per una stima degli interventi da eseguire, comprese le risorse finanziarie conseguenti.- spiega il sindaco di Castelsardo Antonio Capula, che si trova la parata bollente in mano - Somme però che il Comune non può disporre".

Anche l'amministrazione comunale di Castelsardo ha dichiarato alla Regione nei giorni scorsi lo stato di calamità naturale.In settimana dovrebbe arrivare la Protezione civile regionale per un primo sopralluogo. Almeno stavolta bisognerebbe agire in fretta, diversamente da come si è fatto sinora, quando l'arrivo delle belle stagioni fa dimenticare tutto e la polvere dei problemi viene messa sotto al tappeto.
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