Un silenzio surreale avvolge il santuario della Madonna del Rimedio all'ingresso di Oristano. Quest'anno per la grande festa non ci sono le bancarelle colorate, i fumi degli arrosti e il viavai chiassoso dei pellegrini. Il Covid-19 ha bloccato i festeggiamenti ma non la devozione a Nostra Signora del Rimedio. Anzi l'ha resa, se possibile, ancora più forte e come ha detto l'arcivescovo Roberto Carboni "ci affidiamo alla Madonna perché ci dia speranza e ci aiuti a superare questo momento così delicato".

L'emergenza da coronavirus ha stravolto una tradizione che si ripeteva da secoli. Quest'anno non sono arrivati i pullman da ogni angolo dell'Isola: è stata una festa più intima e molto diversa rispetto al passato. Il piazzale è blindato con tantissime transenne e i nastri bianco rossi che disegnano i percorsi obbligati per entrare in chiesa. All'ingresso non manca l'igienizzazione delle mani, tutti i fedeli hanno la mascherina. I posti sono tutti occupati e l'arcivescovo invita alla speranza. "La Madonna del Rimedio è rimedio di ogni male. Chiediamole aiuto per la solitudine, la povertà e il lavoro e per ritrovare il dialogo con i giovani".
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