Le tracce dei vandali si vedono subito.

La recinzione in ferro è dismessa in diversi punti. Per entrare nel sito archeologico di Mont’e Prama qualcuno ha scavalcato arrampicandosi alla rete che circonda la collina più famosa del Sinis. E chissà una volta dentro cosa è accaduto. La casa Giganti di pietra è diventata terra di nessuno. Nella Pompei sarda regna il degrado.

Uno schiaffo alla storia, dimenticata da tutti. Quell’enorme pezzo di terra incustodito che racconta la storia dell’Isola tutto sembra tranne che uno dei siti culturali più importanti del Mediterraneo. Che da quelle parti non passa nessuno da chissà quanto tempo si capisce subito, una volta arrivati all'ingresso del sito.

A ridosso del cancello l'erba è diventata altissima. Per capire che all'interno lo scenario non cambia basta allungare lo sguardo oltre la recinzione. É difficile persino riconoscere il gabbiotto che sino a due anni fa gli archeologi utilizzavano per sistemare i loro attrezzi da lavoro.

Il sindaco di Cabras Andrea Abis però promette un intervento: "Il Comune per la pulizia anche lo scorso anno ha collaborato con la Soprintendenza. Ora però gli operai sono impegnati in lavori di pulizia e trinciatura in tutto il territorio urbano, in base alle condizioni di maggior rischio. Quest'anno per via del Covid-19 abbiamo ritardi maggiori del solito e un mare di lavoro da fare. Però stiamo recuperando. Nelle prossime settimane arriveremo anche a Monte Prama".
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