Nel 1957 i residenti erano 1.320, oggi meno di 500. Armungia è considerato uno dei paesi sardi più a rischio spopolamento. Bellissimo, inserito in un paesaggio incantevole e con un nuraghe in pieno centro, case in pietra, strade lastricate. Però viverci è sempre più difficile.

Mancano i servizi: la banca ha chiuso lasciando solo un bancomat, l'ufficio postale funziona solo tre giorni la settimana, in dieci anni hanno chiuso le scuole materne, elementari e medie e il Comune combatte contro i tagli ai finanziamenti per gli scuolabus che trasportano i bambini, una trentina, a Ballao e San Nicolò.

Le campagne non sono elettrificate: un handicap per agricoltori e allevatori. Contro lo spopolamento, ad Armungia, si lotta. Le armi migliori? La cultura (il complesso museale, la biblioteca, le associazioni, il laboratorio di tessitura e, pezzo forte, la memoria di Emilio e Joyce Lussu che rappresenta un forte richiamo turistico), i saperi tradizionali e l'accoglienza.

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