Un cannoncino spara colpi alimentato a gas: così a Serramanna si combatte la guerra contro le cornacchie, che devastano i campi coltivati ad angurie.

"La specie è protetta, e il massimo che ci possiamo permettere, per provare a scacciarle, è questo - dice l’agricoltore Erminio Cireddu che, nel suo campo, segue il lavoro dell’apparecchio - alimentato da una bombola a gas e programmabile, nell’ora e nel numero di scoppi".

Niente di violento, o di letale, ma solo qualche botto ogni tanto (un colpo ogni tre minuti, nella fattispecie). Poco più che uno spaventapasseri, insomma, per scoraggiare gli animali che arrivano, a centinaia, nelle prime ore del mattino, per il primo pasto della giornata, e nel pomeriggio più caldo, per dissetarsi.

Bastano un paio di colpi col micidiale becco e per il succosissimo frutto estivo è la fine: in un paio di giorni marcisce. Un flagello: interi campi di angurie devastati con le angurie che marciscono al sole, e gli agricoltori sono disperati. "Ormai le cornacchie stanno facendo l’abitudine allo scoppio dei cannoncini, e il loro uso risolve poco", annotta però Flavio Batzella, altro coltivatore di Serramanna.
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