L'Australia tira un sospiro di sollievo: una 50enne è infatti stata arrestata nelle ultime ore a Melbourne con l'accusa di essere la responsabile del caso degli spilli nelle fragole vendute al supermercato.

La frutta "contaminata" aveva generato nel Paese una vera e propria psicosi, tanto che lo Stato australiano aveva offerto una taglia di 100mila dollari per ottenere informazioni che conducessero alla cattura dei responsabili.

Ad incastrare la presunta autrice del folle gesto, il suo dna rinvenuto in uno dei cestini di frutta analizzati: la donna era una capo bracciante nella grande tenuta della Berry Obsession, in Queensland, e secondo la stampa locale aveva espresso lagnanze per le condizioni di lavoro cui era sottoposta, confidando ad alcune persone la sua intenzione di far crollare gli affari dell'azienda.

(Unioneonline/v.l.)
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