Un traffico internazionale di cuccioli, trasportati in Italia e poi rivenduti come se fossero nati e cresciuti sul territorio, ha portato all'arresto a Udine di sei cittadini italiani, una cittadina polacca e un cittadino slovacco.

Una vera e propria associazione a delinquere, che operava nelle province di Reggio Emilia, Bergamo e Como importando gli animali dall'Ungheria, dalla Polonia e dalla Slovacchia.

I cuccioli, che avevano al massimo un mese di vita, viaggiavano nei bagagliai dei mezzi utilizzati per il trasporto in condizioni precarie di igiene e salute. Senza luce, cibo ed acqua, erano inoltre solitamente sprovvisti della necessaria vaccinazione antirabbica.

(Unioneonline/v.l.)
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