Daniele Mannini (ex Brescia, oggi al Napoli) e Davide Possanzini (Brescia), sono stati squalificati dal Tribunale amministrativo dello sport per essersi presentati in ritardo ad un test antidoping dopo la partita della squadra lombarda con il Chievo del dicembre 2007. La Federcalcio aveva assolto i due giocatori, il tribunale nazionale antidoping del Coni li aveva condannati a 15 giorni di squalifica (già scontati): la Wada, agenzia mondiale antidoping, aveva però fatto ricorso. Avendo già scontato 15 giorni, la sospensione di Mannini e Possanzini si concluderà il 14 gennaio 2010.

GRASSANI. "E' una sentenza scioccante e allucinante. Mannini e Possanzini sono stati trattati peggio e come atleti dopati conclamati". E' la reazione dell'avvocato Mattia Grassani, che difendeva il giocatore del Napoli, Daniele Mannini, alla decisione del Tas. "L'iter stesso di tutti i gradi di giudizio - aggiunge Grassani - ha avuto un andamento incredibile: in primo grado, davanti alla Figc, assolti; in secondo grado, davanti al Coni, condannati per una leggerezza a quindici giorni di squalifica, in terzo grado, davanti al Tas di Losanna, condannati a un anno. Non c'è certezza di regole, non c'è certezza di diritto, si gioca con la salute degli sportivi, perché sul doping non ci sono più regole, ma sulla carriera di due atleti che, lo riconosce lo stesso Tas, non hanno assunto alcuna sostanza dopante". "Dal momento che le prestazioni non sono state alterate con l'assunzione di sostanze e medicinali vietati - sottolinea Grassani - non ha senso trattarli come dopati". 

AGENTE POSSANZINI. "Gli hanno rovinato la carriera". Giorgio De Giorgis, procuratore di Davide Possanzini spara a zero dopo la squalifica del suo assistito e di Mannini del Napoli. "Possanzini è amareggiato - dice a Sky - stava facendo gli ultimi anni della sua carriera alla grande. Ma deve essere amareggiato il calcio italiano, è una sconfitta della nostra federazione questa. La Wada ha voluto dire che il calcio italiano vale meno di zero". De Giorgis ricostruisce i fatti: "E' documentato che hanno fatto i controlli prima dei calciatori del Chievo quel giorno. Quando finisce la partita il medico comunica ai giocatori che si devono recare all'antidoping, da quel momento il commissario sta vicino a loro. Controlla che nessuno possa fare manovre per nascondere del doping. E' successo che Cosmi li ha chiamati nello spogliatoio, è stato detto ai giocatori che c'era il commissario e lo hanno invitato dentro, lui ha detto di no. Andando a fare l'antidoping il commissario si è scontrato con Mannini che era teso... Stanno pagando questo, forse. Il commissario non si è presentato a Losanna. E' una presa di posizione politica, questa. Hanno voluto dare una lezione? Gli hanno rovinato la carriera. Non so se Campana si rende conto di cosa succede... Domenica vediamo cosa succede. Quel che si dice normalmente sarà sempre aria fritta. Se fosse stato uno del Milan, Inter o Juve non avrebbe preso un anno di squalifica. L'Aic deve sentirsi considerata veramente poco. Mi aspetto una presa di posizione forte dei grandi nomi. Che parlino, che si fermino".

DE LAURENTIIS. "La squalifica di Mannini ci duole: dispiace soprattutto per il ragazzo che si è dimostrato un gran professionista. Dico però a Daniele di non abbattersi, un professionista deve saper reagire. Mannini resterà ovviamente nel Napoli a lungo, un anno passa in fretta". Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, intervenuto in diretta su Radio Marte, radio ufficiale della SSC Napoli. "Temendo questa sentenza - ha detto a radio Marte - abbiamo accelerato la trattativa per Datolo, che è un nostro giocatore a meno che non dirottino l'aereo. Scherzi a parte, Datolo ci darà una mano, perché sa giocare a sinistra e da mezzo sinistro, ma anche a destra". Daniele Mannini ha appreso di essere stato squalificato questa mattina mentre in treno, insieme con i compagni di squadra ritornava da Firenze, dove ieri sera il Napoli è stato sconfitto dai viola. Il giocatore è sceso dal convoglio alla Stazione centrale di Napoli, scuro in volto e con lo sguardo rivolto verso il basso. Da lui nessun commento sulla vicenda. A dire poche parole sul caso è stato invece Francesco Montervino che, rispondendo alle domande dei tifosi ha detto: "Ci dispiace umanamente per il ragazzo".

CORIONI. "Ricorreremo a tutto quello a cui possiamo ricorrere, perché i due ragazzi non hanno fatto niente. Questa sentenza è una presa in giro per tutti: per noi, per i giocatori, per la Federcalcio, per il Coni e per la Lega". E' furibondo il presidente del Brescia, Gino Corioni, per la squalifica di un anno che il Tas ha inflitto a Davide Possanzini, attaccante della squadra lombarda, e Daniele Mannini, ora al Napoli, che all'epoca dei fatti era suo compagno di squadra. "E' una porcata pazzesca - ha detto Corioni parlando ai microfoni di Radio Kiss Kiss - voglio vedere se lo sport italiano riuscirà a difenderci dalla più grande ingiustizia di sempre o se rimarrà con le mani in mano".

MARINO. Penalizzati di sponda. Il Napoli perde Daniele Mannini per un anno. Così ha deciso il Tas, e Pierpaolo Marino si trova costretto a dover commentare una vicenda "che abbiamo ereditato avendo acquisito il giocatore oggetto di questo procedimento. Devo dire- dice a Sky il direttore sportivo azzurro- che mi sembra assurdo, si immolano come martiri giocatori che non sono risultati positivi al doping. I un'ingiustizia colossale. Conosco solo gli atti, che sono tra l'altro imprecisi. E' ingiusto che venga compromessa la carriera di due uomini che vengono puniti per non aver fatto niente. Attenzione, si gioca con la vita di due professionisti che non hanno fatto altro che attardarsi negli spogliatoi". Nel frattempo il Napoli, in previsione della sentenza ha chiuso l'acquisto dell'esterno argentino Datolo: "Il campionato continua, anche se ci vorrebbe uno sciopero. Brescia e Napoli perdono i due giocatori. Io avevo visto che la sentenza tardava e poteva andare in maniera negativa. Abbiamo bloccato Datolo anche per questo. Spero che arrivi nelle prossime ore. Deve fare le visite mediche. E' un giocatore che seguivamo da tempo, spero che si chiuda la trattativa". Per tentare di superare il momento negativo: "Un periodo di sfortuna tremenda. Mi accusavano dicendo che tre portieri erano troppi. E siamo arrivati a giocare con il quarto portiere contro la Fiorentina. Sono convinto che la squadra non sia da Champions League, ma abbiamo le qualità per riscattarci e lottare per un posto Uefa".

SONETTI. "Se dovessi dire quello che in questo momento ho nella testa e nel cuore, direi delle cose piuttosto gravi nei confronti di tutti: è una vergogna". E' durissimo il tecnico del Brescia Nedo Sonetti, che commenta all'agenzia radiofonica Grt la squalifica di un anno inflitta dal Tas a Daniele Mannini (oggi al Napoli) e al suo attaccante Davide Possanzini: "Ci hanno portato per un anno in giro e poi ci hanno dato questa sentenza. Devo ancora parlare con il presidente e con il giocatore per vedere cosa fare. E' incredibile una condanna di un anno per un ritardo ad un test antidoping. Possanzini è andato in ritardo di una ventina di minuti, al massimo trenta, perché il presidente doveva parlare con la squadra dopo la sconfitta con il Chievo. Ma come si fa a dare un anno di squalifica per questo motivo? Si è trattato di un ritardo, non di un rifiuto di sottoporsi ai test antidoping".         
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