dal nostro inviato

FRANCESCA FIGUS

A Sanremo è mezzanotte, e piove. Valerio Scanu è fuori dal sessantesimo Festival di Sanremo. Il voto della demoscopica è veloce, freddo, tagliente. Via dalla gara.

Valerio non piange, stringe i pugni dentro le tasche, sorride, mentre ti guarda, gli occhi scuri, buoni, dolci. «C'è il televoto». Certo, c'è il televoto. C'è il televoto e Valerio Scanu al televoto è fortissimo. Questa sera sarà di nuovo sul palcoscenico del teatro Ariston, e ci sarà con Alessandra Amoroso, altra ragazza di Maria, altra forza al televoto. Vincere al televoto vuol dire rientrare in gara: continuare a giocare, continuare a cantare. Aggrapparsi ai sogni, ché questa pioggia non li porti via. La pioggia, da giorni, qui a Sanremo.

Ma adesso abbiamo capito perché Antonella Clerici se ne va ben bella per Sanremo, caracollando su tacchi troppo alti e abiti troppo stretti - ridendo alla pioggia, ridendo alla gente, ridendo al contratto Rai che le scade a giorni. Abbiamo capito: e non sono gli undici milioni di spettatori della prima puntata; né i ma quanto sei brava dei signori dei viale Mazzini; né i cinquecentomila euro del suo stipendio.

E neanche questa serata numero due, che se ne va come se niente fosse, lei che arriva e fa ciao ciao, forse un pelino più lady Lasagna, oggi, mentre agita i fianchi, e muove le mani, e ha gli occhi golosi. Saranno le ballerine - calze, gambe, canottiere, mutandine nere, reggiseno blu là là là , e vai di can can, via Moulin Rouge, quello vero, di Pigalle, XVII arrondissement. Con buona pace del nuovo presidente Rai Paolo Galimberti, che per questo primo Festival di Sanremo della sua reggenza aveva promesso: «Niente nani, niente ballerine».

Tre bambini, piuttosto. Guardateli, questi tenorini, bambini non ancora uomini ma uomini non più bambini, voci possenti ma mani cicciotte - Gianluca Ginoble, Ignazio Boschetto, Piero Barone, scoperti da Antonella Clerici, benedetti da Tony Renis, girano mezzo mondo cantando Pavarotti e ora sono qui, a fare del pop una romanza d'amore. E sono molto meglio loro dei Sonhora, tanto per dire di altri due mezzi ragazzini mezzi uomini.

Della gara, invece, che dire? C'è, c'è. Non ce ne siamo dimenticati. E' solo che a Sanremo la gara è la scusa per mettere su cinque giorni di Festival. Siate sinceri, guardate Sanremo per ascoltare le canzoni? Nossignori. Allora vi aggiorniamo noi: in questa seconda notte, dopo il principe e Pupo, Nino D'Angelo, Toto Cutugno, e Valerio Scanu, escono anche i Sonhora. Tra un paio d'ore inizia il grande gioco del ripescaggio, e Valerio Scanu vuole crederci, concedeteglielo.

Gli altri, invece, vanno come ieri: canzonette che non sono niente di che, ci piace Enrico Ruggeri, che classe; ci piace Irene Grandi, sarà perché canta Baustelle. A Simone Cristicchi riconosciamo, oggi che siamo al secondo ascolto, che la sua canzone (brutta) ci gira in testa, a Malika Ayane che la sua canzone (bella) non ci gira per niente. Vincerà il premio della critica, sicuro. Perché per chi ragiona di musica ma non di gusti della gente, Malika Ayane è già una regina. Noi, dal canto nostro, preferiamo quella vera, ma vera veramente: regina Rania di Giordania, moglie di re Abd Allah II, bella di una bellezza bruna, fiera, sottile. E chissà perché se ne viene a Sanremo, sua maestà. Certo è che non è una visita ufficiale, «vengo come madre, come moglie, come donna», dice, e va bene, non è una visita ufficiale, ma non se lo merita mica di trovarsi davanti lady Lasagna vestita d'argento, cafona e cicciona, a parlare di biscotti. La regina, e non si è regina per niente, parla di biscotti eppoi di bambini da salvare: talmente donna, talmente regale, che, cara Antonella Clerici, questa è proprio una lezione.

E hai voglia a dipingerti la faccia di blu: blu Modugno?, no: blu Avatar. Tocca per forza, sul palco dell'Ariston arriva Michelle Rodriguez che, attrice per Cameron, deve sopportare un'intervista in 3d con occhialini e extraterrestri blu.

Divertente? No. Intelligente? Neanche. Ma tanto, se Antonella Clerici se ne va ben bella tutta un sorriso per Sanremo, non sono i soldi, il successo, il Festival. Noi l'abbiamo capito. Ce l'ha detto il marito. «Io e Antonella facciamo l'amore ogni sera». Anche qui a Sanremo? «Soprattutto qui a Sanremo». Fuori, piove.
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