L’effetto che mi ha fatto Marracash nella vita non me l’ha mai fatto nessuno”.

Elodie, al secolo Elodie Di Patrizi, nata 32 anni fa a Quartaccio, periferia di Roma ovest, parla al Corriere della Sera anche della sua relazione sentimentale con il rapper di Nicosia: “È animalesco, ha quel tormento animale, e poi mi stupisce quante cose sa e quante me ne ha insegnate nel tempo. È elegante, era molto bello vederlo scrivere le sue canzoni. Ed è stato l’essere umano che più mi ha agitato. C’erano paura e desiderio, ci studiavamo ed era difficile acciuffarci. Molto difficile. Molto molto. Difficile. Sì. Difficilissimo”.

Oggi “ci vogliamo molto bene, abbiamo un rapporto non convenzionale, che esiste, è molto forte, complesso”. “Io in questo momento provo tanto amore e non mi interessa come poi si trasformerà, ma so di esserne più cosciente. Quando le cose sono difficili, sono cose per gli adulti. Certe volte scappi, ma io l’ho già fatto nella mia vita, questa volta ho deciso che voglio essere adulta e fare quello che veramente sento e non quello che è più semplice”.

Dopo Amici, Sanremo e le hit in vetta alle classifiche, ultima in ordine di tempo “Bagno a mezzanotte”, Elodie è reduce dalla bellissima esperienza di madrina del Pride a Roma: “C’era mia nonna, mia mamma, mia sorella e la compagna. Quando siamo partite dal Qube per arrivare a piazza della Repubblica, la prima tappa delle 4, mi sono commossa. Nella vita non ti immagini di finire in determinati posti con determinate persone. Penso a me da piccola, al fatto che sì volevo cantare, e ci sono riuscita. Ma come persona, come essere umano, avrei voluto essere quella che sono, che sa stare dalla parte giusta”.

Non ha paura di definirsi egoista: “Nel corso della mia vita sono stata egoista, altrimenti probabilmente avrei fatto spazio per un’altra persona, che invece non c’è”. Il diritto all'egoismo oggi per le donne “è importantissimo, è anche il diritto a esser scorretti. Per capire cosa è giusto o sbagliato devi sbagliare, non puoi solo leggerlo nei libri. Abbiamo diritto a non essere sempre gentili, brave, dolci, mai sboccate… Devi darti la possibilità di avere difetti per poter essere onesta e provare a limarli, i difetti, se li neghi no, non ci puoi lavorare”.

(Unioneonline/D)

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