Sta facendo discutere il caso di Marica Ricutti, mamma separata e con due figli di cui uno disabile al 100%, allontanata dall'Ikea di Corsico per il mancato rispetto dei turni di lavoro. La donna, che ha definito il licenziamento "discriminatorio", aveva chiesto più volte all'azienda una maggiore flessibilità negli orari per poter gestire al meglio i suoi impegni familiari. Richiesta sempre respinta al mittente fino al licenziamento, quando lei, esasperata, aveva deciso da sola i suoi orari di lavoro. Secondo voi chi ha ragione?
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