Ventinove anni fa la legge 257/92 metteva al bando l'amianto in Italia, ma di amianto si continua a morire. Ogni anno si stima infatti nel Paese un numero di vittime pari a circa tremila, tragico bilancio destinato ad aggravarsi con la pandemia da Covid-19: secondo l'Ona (Osservatorio nazionale amianto) sarà pari a circa 7mila, nel 2020, il numero complessivo di morti. E questo perché sono ancora molti, troppi, i soggetti “fragili” per colpa delle conseguenze di una prolungata esposizione all’amianto.

LO SMALTIMENTO – Cruciale e ben lontano dall'essere risolto è nel Paese il problema dello smaltimento. Stando ai dati della Società italiana di medicina ambientale, in Italia esistono ancora 96mila siti contaminati e più di 370mila strutture contenenti amianto censite dalle Regioni, tra cui oltre 2.400 scuole a rischio.

A evidenziarlo anche un webinar organizzato dall'Anmil (Associazione fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro), con il patrocinio dell'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), appuntamento da cui sono emerse alcune proposte contenute in una lettera aperta indirizzata a governo e Parlamento, firmata da associazioni delle vittime, sindacati, ambientalisti, sindaci, medici, università.

LE PROPOSTE – Fra le richieste: estensione del Superbonus 110% direttamente alla bonifica dell'amianto negli immobili privati; pieno utilizzo delle risorse Inail per la bonifica dell'amianto nei processi produttivi e negli impianti industriali, commerciali e agricoli, alzando la copertura del contributo al 100%; finanziamento della ricerca per la cura dei tumori asbesto correlati, a partire dal mesotelioma; rendere più dignitose le attuali prestazioni del Fondo per le vittime dell'amianto; riconsiderare i tempi di accesso alle prestazioni previdenziali per i malati e gli esposti all'amianto.

Il tema - è stato spiegato - va inserito nel più ampio contesto della sicurezza sui luoghi di lavoro, partendo da un dato: "Per ogni euro annualmente investito in prevenzione, le imprese hanno un ritorno economico di circa 2,20 euro", ha affermato il direttore dell'ufficio Ilo Italia e San Marino, Gianni Rosas. Viene quindi ribaltata nettamente l'idea secondo la quale investire su salute e sicurezza sul lavoro sarebbe un costo aggiuntivo. 

(Unioneonline/v.l.)

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