Il segretario del Pd Enrico Letta paragona la strage di Marcinelle al dramma dei migranti e Giorgia Meloni non ci sta. 

Tutto parte da un tweet di ieri nel quale il leader dem annunciava che oggi sarebbe stato al Bois du Cazier per commemorare il 66esimo anniversario della tragedia nella miniera di carbone belga, oggi patrimonio dell'Unesco che, l'otto agosto 1956, costò la vita a 262 minatori, dei quali 136 italiani. 

"Morire a migliaia di chilometri da casa. Da emigrati, immigrati, migranti, tutti modi per evitare di usare la parola giusta: persone. Domani sarò a Marcinelle a rendere omaggio ai lavoratori italiani che persero la vita nel 66º della strage", le sue parole.

Ma prima ancora della cerimonia andata in scena oggi, con la lettura dei nomi delle vittime e i 262 rintocchi di campana che scandiscono i minuti che, 66 anni fa, furono teatro della tragedia, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha sollevato un polverone con una lettera al Corriere della Sera.

"Utilizzare la tragica ricorrenza di Marcinelle per comparazioni forzate e strumentali non è un modo corretto né di ricordare gli italiani di ieri, né di affrontare il tema degli stranieri di oggi – scrive -. Non credo sia difficile notare come il quadro" allora "fosse radicalmente diverso da quello dell'attuale situazione dell'immigrazione verso l'Italia. Qui e oggi, accanto all'immigrazione regolare, fatta di milioni di stranieri che si sono integrati positivamente nella nostra società e che meritano il nostro apprezzamento, da anni conosciamo ingenti flussi di immigrati irregolari che i governi di sinistra (o ai quali la sinistra ha partecipato) non hanno mai saputo né voluto arginare".

"Una parte consistente di questi irregolari diventa manodopera per la criminalità organizzata, altri, certo, per caporali e pseudo-imprenditori senza scrupoli, che li utilizzano per rivedere al ribasso le condizioni sociali e salariali dei lavoratori italiani", aggiunge Meloni: "Di fronte a questo dramma quotidiano, è doveroso ristabilire il principio elementare che in Italia si può accedere e permanere soltanto rispettando le nostre leggi".

Letta risponde a stretto giro a margine della cerimonia della strage: "Ho trovato la lettera di Giorgia Meloni grave e incomprensibile. Chi si candida a presidente del Consiglio deve sapere che bisogna unire e non dividere il Paese. Io sono fiero di essere a Marcinelle nel rispetto dei nostri connazionali morti qui, per onorare la loro memoria e per parlare di futuro, un futuro in cui l'immigrazione e l'emigrazione non possono avere l'esito che si ebbe 66 anni fa. La cosa grave è dividere morti di serie A e di serie B, questa è una cosa che non faremo mai. Per noi sono tutte persone, che meritano rispetto".

(Unioneonline/D)

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