Tra i pazienti nel reparto Rianimazione anche suo marito: il dramma di un’infermiera
La storia di Marianna Scarano, che tra le persone di cui doveva prendersi cura ha trovato anche il marito 43enne: “Ho temuto che non ce l’avrebbe fatta”
Nel pieno del suo turno di lavoro nel reparto Rianimazione al Policlinico di Bari si è trovata a doversi prendere cura anche del marito.
E' successo a Marianna Scarano, infermiera di Noci, e la drammatica vicenda risale a febbraio. Ma la storia è stata raccontata oggi, perché ha avuto fortunatamente un lieto fine.
Facciamo un passo indietro: era fine febbraio quando il marito della donna, 43 anni, appuntato dei carabinieri di stanza a Putignano, ha ricevuto un tampone positivo. La situazione è però precipitata improvvisamente: "Sono stata io - spiega l'infermiera - a 'tirarlo per le orecchie' e portarlo in ospedale. Era a casa da diversi giorni, ma aveva avuto un peggioramento vertiginoso, non respirava più. Abbiamo lasciato a casa ad aspettarci mia figlia di nove anni, che in questa situazione si è mostrata molto matura".
E così il 43enne si è ritrovato in terapia intensiva, con la moglie ad assistere lui e tutti gli altri. Un ricovero in condizioni critiche, con tanto di casco per l’ossigeno: "È stata indubbiamente una casualità – racconta lei - il destino ha voluto che, insieme a tutti gli altri pazienti, ci fosse anche lui destinato alla terapia intensiva dove lavoro. Nella terza ondata sono molto più giovani, l'età media è intorno ai 45 anni, quella di mio marito”.
“Pensavo che di lì a breve sarebbe stato intubato, ho temuto che non ce l’avrebbe fatta – continua – non ho mollato un solo istante, non riuscivo più a dormire la notte. È stata una situazione sconvolgente, dopo lo stress di tutti questi mesi passati in terapia intensiva mi sono trovata di fronte a una situazione impensabile: è stata un’esperienza fortissima, fare l’infermiera a una persona cara è un’emozione unica, difficile da descrivere”.
Ora a distanza di due mesi Vincenzo si è ripreso ed è in fase di recupero: “Ce l’abbiamo fatta grazie al grande e instancabile lavoro di tutti medici, infermieri e operatori sanitari che ogni giorno curano e salvano i pazienti con professionalità e dedizione”.
(Unioneonline/D)