Alfredo Cospito «è stato trasferito per sicurezza sanitaria ma non cambia il suo regime carcerario, la scelta del trasferimento è stata fatta perché Opera ha una struttura sanitaria forse la più efficiente in Italia, ma il 41 bis non cambia».

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani spiega in conferenza stampa con i ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell’Interno Matteo Piantedosi le decisioni di ieri del cdm per il caso dell’anarchico rinchiuso fino a ieri a Sassari e da 104 giorni in sciopero della fame

«Lo Stato reagisce con la forza della legge alla violenza di chi ha attaccato beni privati e pubblici, in Italia e all'estero» ha detto ancora il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani riferendosi agli episodi dimostrativi della galassia anarchica non solo in Italia, a Roma e Milano, ma anche ad Atene, Berlino e Barcellona.

«Di fronte alla violenza non si tratta», ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio e proprio «l'ondata di gesti vandalici prova che il legame tra il detenuto e i suoi compagni rimane e tenderebbe a giustificare il mantenimento del 41 bis», ha aggiunto.

Il trasferimento di Cospito nel carcere di Opera «non è un minimo cedimento dello Stato ma il riconoscimento che una cosa è la doverosa espiazione della pena ma altro l'assoluta tutela della salute. Tutela della salute che è principio sacro e inderogabile».

Il ministero non può intervenire sul 41 bis, per il momento, ma una decisione definitiva «sarà presa dopo un maturato studio della situazione giuridica. Qualsiasi decisione sulla parte che ci compete non può e non deve essere adottata se prima non riceviamo i pareri delle autorità giudiziarie».

Tornando ai raid anarchici: «La metodologia messa in atto dagli anarchici – ha scandito Piantedosi – ci impone di porre attenzione alle sedi istituzionali per le modalità molto insidiose con cui si sono manifestate le azioni, anche» in forma di «attacchi terroristici». Il ministro domani presiederà una riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo con forze di polizia ed intelligence

ALLA CAMERA – Intanto è bagarre questa mattina alla Camera per le dichiarazioni del deputato di Fratelli D'Italia Giovanni Donzelli, molto vicino alla premier Giorgia Meloni, che ha definito Cospito «un influencer che usa il 41 bis per far cedere lo Stato» e puntato il dito sulla visita dei dem nel carcere di Sassari.

«Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere – ha detto -. Dai documenti che si trovano al ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito: 'Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato', che sarebbe l'abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: 'Dev'essere una lotta contro il 41 bis'. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava  anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando. Io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi».

La seduta è stata sospesa: «Esprimo rammarico per un clima che è andato via via degradandosi che non permette di proseguire su un tema che dovrebbe essere unificante. Chiedo una sospensione, con una capigruppo per provare a ricomporre il quadro», ha spiegato nell'Aula della Camera Alessandro Cattaneo, capogruppo di Fi. 

Il Pd insorge: «L'aula di oggi – commenta Debora Serracchiani, in un punto stampa fuori da palazzo Montecitorio – era chiamata in modo unanime ad approvare la proposta di legge istitutiva della commissione antimafia. Su questo pensiamo che ci debba essere unità. Questa unità è stata insozzata dalle parole di Donzelli, che sono gravissime e hanno contenuto e carattere di rilevanza penale. Visto che Donzelli ha importanti ruoli istituzionali, ci chiediamo se questa sia la posizione del presidente Meloni. Chiediamo alla presidente Meloni di prendere una posizione chiara. Ci dica la presidente Meloni se la pensa allo stesso modo».

(Unioneonline/D)

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