18 novembre 2008 alle 13:49aggiornato il 18 novembre 2008 alle 13:49
Quiz tv, L'eredità va a IglesiasVinti lunedì 160 mila euro
Il vincitore della trasmissione di Raiuno condotta da Carlo Conti è un impiegato di banca di 52 anni, l'iglesiente Roberto BortolussiVedrà i soldi tra sei mesi. Solo allora Roberto Bortolussi, impiegato iglesiente di 52 anni, deciderà come spendere i 160 mila euro vinti stasera durante la trasmissione televisiva L’eredità su Raiuno. In realtà si è aggiudicato il corposo montepremi sabato scorso anche perché il programma condotto da Carlo Conti è stato registrato. «Quei soldi non mi cambieranno l’esistenza, ma sono molto contento della vincita», esordisce Roberto Bortolussi, personaggio televisivo per caso, impiegato nella Banca Nazionale del Lavoro di Iglesias nella vita di tutti giorni. «Prima di essere un concorrente', racconta mister 160 mila euro, 'sono stato uno spettatore. Ho sempre guardato questo programma perchè mi rilassa. Lo trovo semplice, pulito e molto immediato». L’idea di partecipare è stata della moglie, la signora Pia Pirastru. «Un giorno mi ha detto: perchè non ci provi». La donna ha annotato il numero di telefono, si è messa in contatto con la produzione e ha iscritto il marito. Tutto questo accadeva un anno fa. «Nel giugno scorso', ricorda Roberto Bortolussi, 'la Magnolia, la società che produce la trasmissione, mi ha chiamato per una sorta di provino telefonico. Mi hanno fatto delle domande di cultura generale». Passa qualche giorno è arriva un’altra telefonata. Questa volta per invitare l’impiegato iglesiente a un nuovo provino a Selergius. Altre domande, altre risposte, ma soprattutto una simulazione del gioco. «L’ultimo test è stato quello davanti alle telecamere». Il 4 novembre è arrivata la convocazione per recarsi a Roma negli studi della Rai. «Non sono andato certo per vincere. Più che alto mi incuriosiva conoscere il mondo della televisione'. E invece il bancario ce l’ha fatta. 'Ma nella prima registrazione ho perso perché non ho indovinato una parola. Sabato mi sono rifatto. Devo ammettere che quando ho azzeccato la parola “polvere” si è trattato solo ed esclusivamente di fortuna, poi è stata la volta di “minerale” e infine di “stecca”. In quel momento ho pensato alla parola “gesso” perchè i giocatori di biliardo lo usano proprio per le stecche. Insomma, mi è andata bene». Della trasferta romana restano molti ricordi, un’ora di celebrità e soprattutto i 160 mila euro.
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