La base delle fragilissime dune di Su Pallosu non verrà toccata. Tanto meno ci sarà il transito delle ruspe. Parola del geologo Maurizio Costa, direttore operativo dell'intervento in corso nella costa di San Vero Milis per mitigare il rischio di erosione.
Costa vuota il sacco alla luce della petizione online promossa da un gruppo di cittadini per tentare di fermare i lavori. Più di 300 persone hanno chiesto al primo cittadino di San Vero Milis Luigi Tedeschi e al geologo di lasciare intatta l'ultima parte della duna di Su Pallosu. Secondo i promotori della petizione con l'attività dei mezzi meccanici utili per l'installazione delle palificate in legno c'è il rischio di velocizzare l’erosione. Ma Costa spiega: "La parte fragile della duna di cui si parla nella petizione non verrà assolutamente toccata. Non lo dico io ma il progetto. Ecco perché questa raccolta firme a poco serve. Forse le persone che hanno firmato non sono a conoscenza di questo”. 

Nessuno però dimentica le immagini del progetto mostrate alcuni anni fa da chi si sta occupando dei lavori. In una precisa foto, infatti, veniva mostrata la palificata che arrivava fino all'ultima parte della duna. Ma Costa spiega: “Si tratta di una foto simulazione eseguita nello studio preliminare ambientale realizzata per valutare l’impatto estetico percettivo nel tratto più sensibile dal punto di vista paesaggistico ambientale. Il progetto però non ha mai previsto lo sviluppo della ‘palificata’, ma ha previsto originariamente in quel tratto il posizionamento del manufatto per soli 20 metri, quindi non 150 come viene erroneamente diffuso nella petizione, e senza il minimo uso di mezzi meccanici che transitano lungo il litorale”. 

Sara Pinna

© Riproduzione riservata