Porto Torres: “La Chiesa, voce coraggiosa contro i poteri di parte”

26 ottobre 2022 alle 12:44aggiornato il 26 ottobre 2022 alle 12:45

Il Pontificale presieduto dall’arcivescovo, Gian Franco Saba, ha concluso le celebrazioni a Porto Torres del Dies Natalis in onore di San Gavino, il soldato che morì per essersi professato cristiano. Una devozione che si mantiene viva nel tempo e che ieri sera, nella basilica di San Gavino, ha visto tanti fedeli raccogliersi per riscoprire la gioia della vita comunitaria.

Alla presenza dei parroci della diocesi turritana, dei sacerdoti dei comuni limitrofi, dei presbiteri e dei diaconi, monsignor Saba ha ricordato che “questa celebrazione del Dies Natalis del nostro patrono San Gavino e dei suoi compagni di martirio, il presbitero Proto e il diacono Gianuario, è un richiamo alla venerazione dei santi Protomartiri nella nostra provincia ecclesiastica così diffusa ed amata”.

Il martirio è stato raccontato come il frutto dell’amore verso gli altri. “ il movente che spinse i martiri a donare la vita – ha aggiunto don Saba - e deve essere lo stile che anima oggi l’attività missionaria di ciascuno di noi”. Il cammino pastorale è un esercizio per ritornare alla fonte. “Un esercizio che stiamo vivendo nella visita pastorale, - ha proseguito l’arcivescovo - nelle azioni che all’interno del vicariato urbano di Porto Torres pian piano, anche se con qualche fatica, ma con gioia, si sta procedendo passo dopo passo, all’interno della comunità ecclesiale e con le istituzioni civili, affinché - aggiunge - il tessuto logorato di una città e di un territorio provato dalla povertà, da forme di disagio, da certe forme di dimenticanza che non hanno promosso sempre il bene di questa realtà, possano essere oggetto di un’azione civilizzatrice e di evangelizzazione, una voce coraggiosa di fronte a sistemi di potere che pensano più alla parte che all’insieme”.