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"Nella carne": il Booker Prize David Szalay presenta il suo bestseller in Italia
02 dicembre 2025 alle 10:50
Roma, 2 dic. (askanews) - Ha vinto poche settimane fa il più prestigioso premio letterario del Regno Unito, il Booker Prize: David Szalay, scrittore canadese-ungherese, è in Italia per presentare il suo bestseller "Nella carne" già pubblicato da Adelphi. A Roma la presentazione in una libreria Feltrinelli affollata, a dialogare con Szalay c'era Sandro Veronesi."No, non scrivo in ungherese. L'unica lingua che parlo abbastanza bene da poterci scrivere qualcosa è l'inglese" ci dice Szalay, cittadino del mondo: nato a Montreal da madre canadese e padre ungherese, a Londra ha compiuto gli studi, fino a Oxford. il protagonista Istvàn, cresce nell'Ungheria del blocco sovietico e si trasferirà a Londra , in una parabola che riunisce peregrinazioni, ascese e cadute. Quel che più entusiasma la critica è la scrittura. Istvàn vive in una dimensione del tutto corporea, quasi muto sul piano emotivo e per spiegarlo lo stile di Szalay lavora per sottrazione."Penso che tutto questo sia impostato già nel primo capitolo del libro, quando Istvàn ha quindici anni" dice Szalay. "È un adolescente. A quel punto ci sono moltissime cose della situazione in cui si trova di cui non è consapevole, mentre il lettore sì. E questo crea due livelli: da una parte ciò che Istvàn conosce, e dall'altra ciò che il lettore osserva e capisce"."Capisco che la storia possa essere interpretata come un commento a un certo tipo di mascolinità, ma mentre scrivevo questo non era in cima ai miei pensieri".Szalay rifiuta sovrapposizioni ideologiche: "Sì, il protagonista è un migrante: si sposta dall'Ungheria all'Inghilterra, e vive un'esperienza molto tipica del migrante. Deve ricominciare dal basso nella società, fare lavori sgradevoli, lottare per risalire di livello - Ma non volevo una visione politica esplicita tra me e i personaggi, e tra il lettore e i personaggi e la storia. Spero che il libro parli da sé".Vincere il Booker Prize cambia la vita? "Probabilmente un po' sì. Ovviamente il libro arriverà a molti più lettori. Ma credo che la vera sfida sia cercare di evitare che mi cambi come scrittore. Sono molto contento di essere già a metà di qualcos'altro, di un nuovo libro, quindi non devo iniziare qualcosa da zero".
