Un “libro dei sogni” per qualcuno. Un piano con «molte lacune”, per altri. Dai banchi delle opposizioni di Palazzo Bacaredda si sollevano le critiche contro le nuove opere pubbliche che il Comune si appresta a realizzare nel 2026. «La programmazione dei lavori pubblici prosegue sulla base di un indirizzo preciso e chiaro: la trasformazione dei viali in vicoletti, con restringimento delle carreggiate e soppressione dei parcheggi», avverte Giuseppe Farris, consigliere di CiviCa 2024, riferendosi ai lavori programmati per la riqualificazione di viale Trieste (il secondo lotto) e viale Merello. «Questo ci attende, infatti, nel completamento di viale Trieste, e soprattutto in viale Merello dove ancora una volta si progetta un'opera che alla fine prescinde dalla funzionalità e non considera le esigenze di chi abita i luoghi», dice ancora. e aggiunge: «In questo caso parliamo di un viale abitato da anziani, con una pendenza elevata, da cui vogliono levare i parcheggi per allargare i marciapiedi, come già accaduto in viale Trieste. Bello a vedersi, ma utile per chi?», domanda Farris.
Dubbi e perplessità, sul merito, anche per Roberto Mura, Alleanza Sardegna. «Leggo con sorpresa l’annuncio dei 100 milioni per la riqualificazione di Cagliari. In realtà si tratta di interventi già progettati e finanziati tra il 2019 e il 2024 durante il governo cittadino di centrodestra, grazie ai fondi del Pnrr alla programmazione europea 2021-2027. L’attuale amministrazione non ha ancora presentato nuove opere: se completerà quelle già programmate saremo i primi a riconoscerlo, ma presentare come “nuovi investimenti” risorse già stanziate non aiuta ad avere un rapporto chiaro con i cittadini».
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