Napoli. La terra ieri ha tremato alle 9.14, e a Napoli città il terremoto l'hanno sentito tutti, anche ai piani bassi. Diverse persone sono uscite in strada. «Porte e balconi hanno cominciato a sbattere e i lampadari a oscillare», le prime testimonianze. In tanti hanno chiamato i vigili del fuoco. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha stabilito che l'intensità della scossa è stata di magnitudo 4, meno forte di quella 4.6 del 30 giugno scorso, il massimo della storia della crisi dei Campi Flegrei, alla pari con quella del 13 marzo precedente.
Molti pensavano che fosse più forte, ma «la percezione del sisma è un elemento soggettivo che dipende da tantissime cose», dice Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell'Ingv. «Non si tratta di un dato quantificabile. Dipende dalla sensibilità delle persone, da dove si trovano, dalle caratteristiche degli edifici».
L'epicentro è stato localizzato nel quartiere napoletano di Bagnoli, in piena caldera flegrea, a una profondità di 3 chilometri. Contemporaneamente al terremoto principale è iniziato uno sciame sismico che ha fatto registrare molte scosse di lieve magnitudo. Tutto normale, secondo gli esperti. «Il terremoto è in linea con l'attività bradisismica», ha affermato Bianco.
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