La decisione di rinnovarla potrebbe arrivare questa mattina, almeno questa è la speranza di residenti e commercianti di piazza del Carmine, quando in Prefettura si riunirà il comitato per l’ordine e la sicurezza a cui parteciperà anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per fare il punto (anche) sulla sperimentazione della “zona rossa” che scade oggi. «Chiediamo che sia mantenuta», dicono abitanti e titolari delle attività commerciali (quasi) in coro. «Ma stavolta vorremmo che venisse rafforzata: i controlli hanno funzionato bene all’inizio», tanto che risse, bottiglie rotte tra senzatetto, spacciatori e microcriminali sono sembrati solo un brutto ricordo, «poi il presidio costante delle forze dell’ordine che era stato promesso, via via è venuto meno e in piazza ormai è tornata quella sensazione di insicurezza», aggiungono. Tradotto: terminata la fase di rodaggio, da settimane, in piazza del Carmine sono tornati gli spacciatori, le discussioni animate tra senza fissa dimora, e persino qualche rissa tra rissa tra stranieri che vivono la piazza.
Bilancio
A sentire loro, chi in piazza del Carmine vive e lavora, non ci sono dubbi: «La zona rossa deve essere confermata perché all’inizio ha dato risultati», dice Roberta, una delle titolari di Pacini, storico negozio di dolci e liquori, «ma stavolta deve funzionare meglio. Abbiamo bisogno che le forze dell’ordine presidino la piazza tutti i giorni a tutte le ore o quantomeno in quelle più critiche. Abbiamo bisogno che le forze dell’ordine, se vengono chiamate per un intervento, di fronte a una rissa o comunque a una situazione che mette in discussione la nostra sicurezza, non ci rispondano che non possono intervenire per mancanza di disponibilità di pattuglie», aggiunge. Il concetto lo ribadisce Abdul, uno dei titolari di Patwari, negozio di bigiotteria e accessori. «All’inizio i controlli ci sono stati e la piazza si è “ripulita”. Poi con il passare dei giorni, si sono allentati e sono ricominciati i guai».
In coro
Il termometro di una rinnovata sensazione di insicurezza lo danno, ancora, residenti e commercianti. Oggi non c’è né uno che la sera, quando sparisce il sole, si fidi ad attraversare la piazza. «Se trovo un parcheggio sul lato opposto di casa, non entro nella piazza, preferisco fare il giro largo», ammette Eleonora Marcias. Ecco perché non c’è residente o commerciante in piazza del Carmine che non chieda a sindaco, prefetto e ministro di confermare la zona rossa. La sensazione è che basti vedere agenti sul campo per sentirsi al sicuro. «Ho due figlie quasi maggiorenni, vedere le forze dell'ordine è quanto meno un deterrente per chi vuole delinquere», spiega il signor Mirko Argiolu, stampacino doc. Il concetto lo ribadisce il signor Gianfranco: in piazza del Carmine si è trasferito a vivere appena due anni e mezzo fa. «Sì alla zona rossa», dice, «ma facciamo che stavolta funzioni davvero. Nella prima fase della sperimentazione, tra settembre e ottobre, la situazione era sotto controllo. Nelle ultime settimane i controlli sono stati molto meno frequenti».
Più cauto il signor Ermanno Boi: «Non ho mica capito così bene come dovrebbe funzionare questa zona rossa, l’unica che conosco è quella del Covid che limitava gli accessi. Se è servita a evitare risse e garantire sicurezza allora è ok. Ma ha funzionato questa sperimentazione di cui parlate?». A sentire chi vive e lavora in piazza del Carmine, ma anche coloro che la frequentano, la risposta è sì. Anche se non come avrebbero sperato. «Ministro Piantedosi, adesso rinnovatela, ma con presidi e controlli più stringenti».
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