Il professor Luciano Provenzale, abruzzese di nascita, allievo di Pietro Valdoni, caposcuola della Chirurgia italiana, approdò a Cagliari nel 1964 per ricoprire l'incarico di direttore degli Istituti di Patologia chirurgica e Clinica chirurgica e delle Scuole di specializzazione in Chirurgia, Urologia e Anestesia, presso l'Ospedale S. Giovanni di Dio.Era un uomo brillante, empatico, dinamico, dotato di una genialità messa al servizio della ricerca e dell'innovazione.A Cagliari si circondò di una trentina di assistenti, in gran parte Sardi, fortemente motivati. Tra questi, seguendo un ordine alfabetico, per la Chirurgia: Giuseppe Binaghi, Giovanni Brotzu, Giuseppe Casula, Mario Coraddu, Luciano Di Martino, Valentino Martelli, Francesco Marrocu, Fausto Oggianu, Mario Pisano, Marco Polo, Salvatore Rocca Rossetti, Ignazio Satta, Francesco Sforza, Enzo Usai e tra gli specialisti in Anestesia: Giancarlo Boero, Giuseppe Saba e Achille Sandoli.
END to END
Nel 1965 Provenzale, adiuvato da un ristretto team, eseguì la prima colonscopia totale al mondo, utlizzando la tecnica END to END.ll'inizio degli anni 60 esisteva unicamente il gastroscopio di Hirschowitz, lungo un metro, totalmente flessibile, ma privo all'estremità di escursioni verso l'alto e il basso che avrebbero potuto farlo procedere in maniera autonoma lungo le anse intestinali.Data l'inerzia dell’estremità, non poteva che procedere su un filo guida in polivinile, preventivamente introdotto dal naso fino a fuoriuscire all'esterno attraverso il retto, dopo aver percorso il tubo digerente da un’estremità all'altra (END to END). Il gastroscopio veniva introdotto nel retto e fatto scorrere sul filo guida fino a completare l'esplorazione del colon, come rappresentato nell'illustrazione (tratta da Ingegno A, Dagradi AE -The first total colonoscopy -American Jounal of Gastroenterology 1985). Gli autori comunicarono al mondo scientifico la loro pioneristica scoperta, dapprima attraverso la Rassegna Medica Sarda, rivista della Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Cagliari ed in seguito sulle più accreditate riviste internazionali. La colonscopia totale END to END non fu se non inizialmente un'indagine sperimentale, poichè fu utilizzata in campo clinico su circa 450 pazienti, permettendo di individuare e catalogare le malattie del colon, anche con l'ausilio di biopsie e documentazione fotografica.Seppur indaginosa, va contestualizzata in un periodo nel quale, in caso di sospetto di una patologia al colon, non c’era alternativa per verificarne la presenza se non aprire l’addome.
La telecamera
Il team cagliaritano mise in atto ulteriori attività pioneristiche nell'ambito del colon.Produsse il primo film animato di 16 mm dell'interno del colon, presentato a Washington nel 1969, nell'ambito del Postgraduate Course della Società Americana di Gastroenterologia (ASGE).Si racconta che avessero utilizzato una telecamera miniaturizzata recuperata dallo Spitfire, aereo da caccia inglese.Impiegarono inoltre microcapsule telemetriche e radiotrasmittenti ingeribili, fornite dalla NASA per l’innovativo studio della fisiopatologia del colon (motilità e tempi di svuotamento), come riportato da Alessandro Riva al sesto Congresso di Storia della medicina nel 2012.
I progressi
Dopo 2 anni di utilizzo della colonscopia END to END, arrivarono ad alcune considerazioni sulla necessità di una ulteriore progressione della stessa.Aveva infatti come limiti la complessità tecnica, era impegnativa per il paziente, nonostante la premedicazione con benzodiazepine e prevedeva controlli radiologici ravvicinati.Indirizzarono pertanto le loro ricerche verso l'acquisizione di un colonscopio con estremità mobile che potesse progredire nel colon in maniera autonoma, escludendo dunque la necessità del filo guida e dei controlli radiologici. Commissionarono alla società ACMI(American Cystoscope Makers Inc.) un colonscopio animato all'estremità da 2 escursioni verso l'alto e il basso.L’ACMI e la concorrente giapponese Olympus produssero separatamente un colonscopio di lunghezza limitata (circa 90 cm), che consentiva solo una parziale esplorazione del colon.È ben noto, soprattutto nelle attività chirurgiche ed endoscopiche, come l’avanzamento clinico sia subordinato all'evoluzione tecnologica dello strumentario.
La nuova tappa
Nel 1969 l’Olympus Corporation sopperì alla limitazione della lunghezza,commercializzando un colonscopio lungo 187 centimetri, con estremità mobile, detto long body, che consentiva l'autonoma esplorazione dell'intero colon.A quattro anni dalla prima colonscopia totale eseguita dal gruppo cagliaritano, il dottor Hiromi Shinya, gastroenterologo giapponese, utilizzando questo rivoluzionario colonscopio, esegui a New York la prima colonscopia detta moderna, antesignana della tecnica sviluppata in seguito.Nel 1970 il professor Provenzale fu chiamato dall’Università di Roma a ricoprire la direzione della Chirurgia del cuore e dei grossi vasi. Gli assistenti presero altre strade e l'interesse per la colonscopia venne meno .
La fama scientifica
Numerosi i riconoscimenti soprattutto internazionali a Provenzale e alla sua scuola attraverso molteplici pubblicazioni e manuali di Storia della Medicina, il più recente edito nel 2023.Nel 1986 fu insignito dalla Società Americana di Endoscopia di un premio in onore della esecuzione della prima Colonscopia totale al mondo .Il riconoscimento più elevato giunse nel 2020. Alcuni fra i più importanti Gastroenterologi Americani individuarono e resero note attraverso una pubblicazione sulla rivista Gastroenterology Clinics of North America, le 50 maggiori scoperte in Gastroenterologia dal 1950 al 2000. Tra queste annoverarono la colonscopia, facendo riferimento al professor Provenzale quale pioniere della metodica.Questa pubblicazione confermò il riconoscimento a livello mondiale della tecnica sviluppata a Cagliari, quale pietra miliare nel campo della Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva.In Sardegna e soprattutto nella città di Cagliari si sono succedute negli anni varie iniziative per ricordare la figura e l'opera di Provenzale.
Il tributo di Cagliari
La più recente nel Settembre 2025, nell'ambito di un Simposio organizzato dalla SC di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale SS Trinità di Cagliari ( R. Murgia – E. Piras) con una lettura magistrale su “La colonscopia nasce in Sardegna: precursori di un’epoca”.
L’impronta della Scuola
Luciano Provenzale scomparve a Cagliari nel 1987 per una crisi cardiaca, ma ha lasciato una grande Scuola che ha gestito con professionalità la Chirurgia generale, l'Urologia, l'Anestesia e Rianimazione e la Cardiochirurgia a Cagliari e altrove.
*Gastroenterologo
Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati
Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.
• Accedi agli articoli premium
• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi
