Milano.

«Pifferi non fu manipolata», avvocata assolta 

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Milano. Il quadro delle accuse era pesante, aveva suscitato polemiche e si era arrivati anche, nel marzo 2024, a uno sciopero degli avvocati milanesi. La Procura contestava, con ipotesi di falso e favoreggiamento, un'attività di “manipolazione”, anche attraverso un presunto test falsificato, per aiutare Alessia Pifferi ad ottenere la perizia psichiatrica in primo grado. E pure un tentativo di indirizzare, poi, l'esito di quell'accertamento verso un «vizio parziale di mente». Ieri quelle imputazioni sono cadute davanti al gup nel filone bis, sempre coordinato dal pm Francesco De Tommasi, sul caso della madre già condannata in appello a 24 anni, dopo un ergastolo in primo grado, per omicidio volontario per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, abbandonata sola in casa per sei giorni nel luglio 2022.

Il giudice Roberto Crepaldi ha assolto l’avvocata Alessia Pontenani, legale di Pifferi, tre ex psicologhe del carcere di San Vittore e lo psichiatra ed ex consulente della difesa Marco Garbarini. Nell'abbreviato l'assoluzione dalle imputazioni di falso e favoreggiamento è arrivata «perché il fatto non sussiste». Solo per un’accusa residuale per «particolare tenuità del fatto». Aveva scelto il rito ordinario una quarta psicologa e per la sua posizione il gup ha disposto il rinvio a giudizio solo per falso in r elazione a corsi di formazione. Le motivazioni del verdetto saranno depositate entro fine anno.

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