Regione

La vertenza entrate ultimo ostacolo per la manovra 2026 

Prima del via libera la Giunta attende la convocazione del tavolo a Roma 

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Non questa settimana, forse la prossima. Sono i tempi d’attesa per il primo via libera in Giunta alla Finanziaria 2026 che la maggioranza vorrebbe a tutti i costi vedere licenziata dal Consiglio regionale entro il 31 dicembre, evitando così il ricorso all’esercizio provvisorio. Il testo è praticamente pronto, ma l’assessore al Bilancio Giuseppe Meloni vuole essere sicuro di ogni dettaglio prima di portare il disegno di legge in Giunta.

L’attesa

E poi, forse, si cerca anche di prendere tempo in attesa della convocazione del tavolo romano sulla vertenza entrate che – se tutto va bene – dovrebbe portare nelle casse della Regione buona parte del credito da 1,7 miliardi di euro vantato nei confronti dello Stato. Risorse fondamentali da programmare in una legge di bilancio che, allo stato attuale – a fronte di un valore complessivo di oltre dieci miliardi – ha una massa manovrabile (la quota di bilancio svincolata e utilizzabile per nuove politiche) di appena cento milioni, peraltro già destinati a coprire l’aumento del fondo sanitario regionale in adeguamento dell’incremento del fondo nazionale.

Dopo il via libera

Per la presidente della Regione Alessandra Todde, in questo momento la manovra ha la priorità su tutto. Per questo ha subordinato a questo passaggio la risoluzione di altre questioni importanti. Per esempio, bisognerà attendere l’ok della Giunta al ddl di bilancio prima di vedere firmato il decreto di nomina di Francesco Agus (Progressisti) alla guida dell’Agricoltura al posto dell’assessore Gian Franco Satta. Todde ha più volte ribadito il concetto: di verifica si parlerà, nel caso, a gennaio. L’anticipazione della staffetta Satta-Agus sarà un’eccezione, legata alla situazione particolare dei Progressisti che da mesi non si sentono rappresentati in Giunta dall’assessore che avevano indicato, e per questo hanno chiesto la sostituzione con insistenza.

Dopo il primo via libera dell’esecutivo, diventeranno molto più fitte le interlocuzioni dei partiti del Campo largo finalizzate a configurare il nuovo assetto del management della sanità sarda. Le trattative per l’indicazione dei direttori generali di Asl, AoU, Brotzu e Areus sono già partite, dopo l’ok alla manovra la coalizione cercherà di fare quadrato sui nomi. Anche in questo caso si vorrebbero rispettare delle scadenze. Todde preferirebbe che l’iter di nomina dei dg fosse perfezionato prima del 2 dicembre, giorno dell’udienza alla Corte Costituzionale sulla riforma della Sanità impugnata dal Governo.

Tassa sui biglietti

Tornando alla manovra, in questi giorni si sta ragionando sull’opportunità di abbattere la tassa comunale sui biglietti aerei per i mesi invernali (e per i mesi di spalla nel caso dello scalo di Alghero). Il tutto dovrebbe avere un costo che si aggira tra gli undici e i dodici milioni di euro che dovranno essere programmati nella legge di Bilancio. Non tutti in maggioranza sono d’accordo. Tre giorni fa gli assessori ai Trasporti e al Turismo, Barbara Manca e Franco Cuccureddu ne hanno parlato come se fosse cosa quasi fatta. Il Pd però non è convinto. «Coprire l’addizionale con fondi regionali significa versare ulteriori risorse a uno Stato che con la Sardegna è già in debito di oltre un miliardo e mezzo», ha detto il consigliere regionale Valter Piscedda, con riferimento alla vertenza entrate a cui Todde e Meloni vorrebbero trovare una soluzione quanto prima.

Fusione

In manovra anche i 30 milioni già blindati per la fusione degli aeroporti e che, secondo le opposizioni, dovrebbero essere spostati e destinati alle vere emergenze della Sardegna. (ro. mu.)

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