LA POLEMICA

Fedez sotto attacco ora si giustifica:  «Non ce l’ho con Sinner, è solo ironia» 

La strofa della discordia scatena i commentatori, i fans diventano haters 
epa12360851 Jannik Sinner of Italy in action against Carlos Alcaraz of Spain during the men's singles final of the US Open Tennis Championships at the USTA Billie Jean King National Tennis Center in Flushing Meadows, New York, USA, 07 September 2025. EPA/BRIAN HIRSCHFELD

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Spari a salve, razzi luminosi per segnalare l’esistenza in vita. E per dare l’ultimo colpo alle vendite dei biglietti del secondo concerto di Milano – il primo è andato sold out – al Forum, domani e sabato. Al costo di 50 o, per goderselo a portata di mano, 70 euro. La pesante provocazione di Fedez, autore e cantante rap di successo, è andata parzialmente a segno. Attacchi a Elly Schlein, al Papa americano, al santo Acutis e al patrono laico del tennis, Sinner. Se il muscolare Tony Effe aveva giocato coi dissing, cavalcando la polemica musicale degli insulti via social, questa volta nessuna replica, né dal regno dei cieli né da quello del tennis. Ignorato. Però, per il genio del gossip, l’approdo su tutti i giornali, i siti, i social. Con una reazione di dura condanna. Da tutti i pianeti, quello Z e quello boomer, nelle migliaia di commenti al veleno alla strofa postata due giorni fa da Fedez su Instagram. Lui, a “La Zanzara” su Radio24, rallenta: «Non è una critica a Sinner, ma al fanatismo italiano. Non è che ho accostato Sinner a Hitler. Si chiama ironia. E, tra l’altro, non mi interessa conoscerlo».

L’odio in musica

Decido di odiare, ho successo. Gli haters – da “to hate”, odiare – sono il motore di Facebook, Instagram, X e Telegram. Con questa manovra di marketing organizzata come meglio non poteva, Fedez – 36 anni fra venti giorni – si cala in un ruolo molto comune, l’odiatore seriale, lasciando da parte la normale critica pop e imbracciando il fucile dell’insulto, della dissacrazione, che nelle sue mani ha l’effetto di una bomba. Virtuale, sia chiaro, soprattutto per chi ci crede.

“Ogni volta che scrivo su sta base mi viene da mandare affanculo EsseMagazine, quindi prima di iniziare una cosa importante... vaffanculo ad EsseMagazine. Ieri una femminista che combatte il Revenge Porn mi ha mandato un video di De Martino sull'Iphone. La polizia postale non le farà una sega. Qui scatta l'arresto solo per una sega” e fino a qui, turpiloquio a parte, siamo in perfetto stile Fedez. Prodotti che hanno fatto la fortuna di questo ragazzo milanese che si porta dietro quasi 14 milioni di seguaci. Uno che spazia dalla tv leggera ai talent show, da una serie su Prime (la ex coppia del secolo Ferragnez prima che implodesse tutto) agli show leggeri, soprattutto da Sanremo ai concerti live, artisti “a tutto tondo”. Ma stavolta gli spigoli sono affilati e possono far male.

Retromarcia

“Hanno fatto santo un quindicenne, il suo miracolo giocare alla PlayStation senza dire bestemmie. Hanno sparato ad un antiabortista americano. Oh tranquilli raga il Papa è ancora in Vaticano! Avete sentito cos'ha detto Elly Schlein? “lo condanno Israele ma ho tanti amici ebrei”. L'italiano ha un nuovo idolo si chiama Jannik Sinner, purosangue italiano con l'accento di Adolf Hitler”. Che senso avevano quelle parole su Acutis? Cosa cerchi quando vai a bussare a casa Sinner, il più grande atleta dello sport italiano, esempio di professionalità ed educazione, un concentrato di valori che – non è secondario – sono contenuti in un tennista a tratti soprannaturale. Un upgrade del marketing, sparo altissimo per arrivare dove non riuscirei. Dissacrazione vicina al delirio, essere ignorato dai tuoi bersagli per un pugno di biglietti.

Ieri sera, in diretta nazionale, la precisazione obbligata, dopo la shit storm incessante: «È compito del rap analizzare l’attualità e quello che ci circonda. Questo è un piccolo verso che canterò». E poi: «Grandissimo Sinner che sta a Monaco e non paga le tasse qua». «Potessi farlo pure tu, lo faresti?», gli ha chiesto il conduttore di Radio24, Cruciani. E lui: «Ma subito».

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