Roma.

Falsi miracoli, a processo la veggente di Trevignano 

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Roma . Avrebbero messo in scena «apparizioni», «trasudazioni da una statuetta della Madonna e da un quadro raffigurante il Cristo», e prefigurato «futuri cataclismi e sciagure, come terremoti» per indurre i fedeli a donare soldi per il culto della Madonna di Trevignano, località in provincia di Roma. Fino a trasformare prima il loro domicilio e poi un terreno in un’area di pellegrinaggio mariano.

Per la “veggente” Gisella Cardia e per suo marito Giovanni è ora in arrivo il processo: il 7 aprile 2026 dovranno presentarsi davanti ai giudici del tribunale di Civitavecchia con l’accusa di concorso in truffa. Oltre trecentomila euro in totale, decine di migliaia anche singolarmente, sono, infatti, i soldi donati liberamente dal 2018 al 2023 dai fedeli che ogni tre mesi si radunavano per poter partecipare al fenomeno delle false apparizioni non lontano dal lago di Bracciano. Versate in favore dell’associazione e in un’occasione allo stesso Cardia, le somme, scrive il pm nel decreto di citazione a giudizio, venivano poi impiegate, «per l’abbellimento e l’ingrandimento del terreno di culto» nella località “Campo le Rose” come per l’acquisto del campo, della recinzione, di un box auto, un’autovettura da quasi 40mila euro e un altro terreno agricolo.

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