L’ultima telefonata è del 9 luglio, poi il silenzio assoluto: con la famiglia, ma anche con le amiche. Da dieci giorni, di Valentina Greco, cagliaritana di 42 anni che da tre viveva da sola in una località turistica nei dintorni di Tunisi, non si sa più nulla. Ora la cerca il ministero degli Esteri. Un’unica certezza: la donna, che lavora in smart working come consulente per alcune agenzie accreditate all’Organizzazione delle Nazioni unite, non si è più vista nella sua casa di Sidi Bou Said, una meravigliosa località turistica sul mare (detta la “città degli artisti”) venti chilometri a nord-est di Tunisi. Sparita, dissolta nel nulla nello splendido villaggio bianco e blu di circa 5.500 abitanti dove si era trasferita nel 2022. In quella casa sono rimasti solo i suoi gatti. La madre Roberta Murru, 60 anni, e il padre Giovanni Greco, di 64, che da 14 sono titolari dell’edicola accanto all’ingresso dell’ospedale Santissima Trinità in via Is Mirrionis a Cagliari, assicurano che mai si sarebbe separata da loro. Ora la cercano, chiedendo aiuto a giornali e tv.
L’allarme
Laureata in Scienze giuridiche a Roma, Valentina Greco è legatissima alla famiglia. Quando studiava alla Sapienza chiamava la madre quasi ogni giorno, e ha continuato a farlo in Tunisia. Il 9 luglio, di botto, fine delle trasmissioni: la famiglia ne ha perso le tracce, e anche le amiche. «Il cellulare squilla ma non risponde», hanno detto disperate ai genitori, ancor più nel panico: «Non risponde nemmeno a noi». L’incubo va avanti da dieci giorni. La famiglia ha presentato una denuncia di scomparsa ai carabinieri della stazione di Sant’Avendrace, che si sono subito attivati.
Gli accertamenti
Dalla polizia nordafricana - cui si è rivolta l’ambasciata italiana a Tunisi - giungono notizie contraddittorie. Ai familiari, che hanno insistito affinché la polizia entrasse nella casa, la Gendarmeria ha detto che mancano il telefono cellulare e il computer, ma i carabinieri hanno tutt’altra versione. A loro, i gendarmi hanno riferito di aver trovato telefono e pc a casa. Sua madre scuote la testa: «Non sarebbe mai uscita da casa senza il cellulare, a meno che non dovesse stare fuori per pochi minuti, magari per acquistare cibo», sospira Roberta Murru. È speranzosa: «Mi auguro che abbia avuto un malore mentre camminava».
Le patologia
Tempo fa Valentina Greco, racconta sempre la madre, aveva avuto un’embolia polmonare: «L’avevano salvata per miracolo», si commuove, «l’agenzia per cui lavorava per conto dell’Onu la licenziò all’istante, senza alcun senso di umanità». La decisione di trasferirsi da Roma a Sidi Bou Said discende da quel grave malore: «Ha scelto un paese bello e piccolo e la formula dello smart working per non stressarsi», conferma Giovanni Greco, suo padre. I genitori e il fratello sperano che sia svenuta per strada per un malore legato alla sua malattia e che sia ricoverata in qualche ospedale senza essere in grado di parlare e senza alcun documento: «Magari la stanno curando ma non sanno chi è».
La figura religiosa
E poi salta fuori il Santone e Valentina, che già parla inglese e francese, ha studiato l’arabo per meglio comprendere il Corano. Un’ipotesi è che si sia convertita e abbia rotto con la vita precedente, senza guardarsi indietro. Un’amica le aveva telefonato, e ai genitori riferisce queste parole della scomparsa: «Dio non mi mette nelle condizioni di poter mangiare, ho tanti problemi: se non si risolvono non seguo più nessuno, neanche Dio». Un segno evidente di difficoltà economiche, quindi di un reddito insufficiente dalle consulenze in smart working,
Il corteggiatore
Una terza pista conduce a un vicino di casa tunisino, pare invaghito della cagliaritana, ma Valentina Greco l’ha r espinto: «E allora non voglio più vederti», le avrebbe risposto lui.
E l’unica cosa certa resta il mistero.
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