Riforme

Ad Atreju prove di proporzionale 

Via i collegi uninominali, alla festa FdI si disegna la legge elettorale 

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Un proporzionale puro, con collegi allargati e non più uninominali. La cornice della legge elettorale su cui ragiona il centrodestra prende progressivamente forma, anche se l’intesa nella coalizione non c’è ancora e manca un confronto con le opposizioni. Un’occasione la potrà offrire in questi giorni Atreju, con diversi esponenti di centrosinistra sul palco: non ci sarà Elly Schlein ma non mancheranno dirigenti del Pd, oltre a leader come Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Ma fino alla conclusione della festa di FdI, fra una settimana con l’intervento di Giorgia Meloni, il dossier è sostanzialmente in standby, come assicurano più fonti: l’obiettivo della maggioranza è cercare uno sprint da gennaio.

Lo sbarramento

Finora il lavoro dietro le quinte è stato portato in avanti dagli sherpa incaricati dai leader di FdI, Lega, Forza Italia, Noi moderati e Udc. C’è un aspetto ormai condiviso, spiegano diversi parlamentari, ed è la svolta verso una formula proporzionale pura, con sbarramento al 3%, modello che sarebbe anche stato testato con una serie di simulazioni tenendo conto di vari scenari. Tra i nodi aperti nella coalizione c’è quello della soglia che fa scattare il premio di maggioranza (l’ipotesi di partenza è il 40%), e sul tavolo c’è anche l’idea della cosiddetta norma del “miglior perdente” che consentirebbe di ripescare la formazione che più si avvicina al 3% senza raggiungerlo. Nella maggioranza non tutti sono convinti, e i più scettici temono che porti a una dispersione di voti. L’alternativa, notano alcune fonti, potrebbe essere quella di concedere alle piccole formazioni dei posti nelle liste di quelle più grandi, una sorta di diritto di tribuna. Netto è invece il no di Forza Italia e Lega all’ipotesi di indicare sulla scheda il nome del candidato premier. Una soluzione, per ora quindi accantonata, che comunque per Avs sarebbe illegittima: il premier viene indicato dal capo dello Stato e confermato dalle Camere, avverte Filiberto Zaratti, quindi «a meno che non si voglia illegittimamente cambiare la Carta attraverso una mera legge elettorale, le proposte delle forze politiche devono stare dentro l’ambito consentito dalla Costituzione». Si procede sugli altri aspetti, a partire dalle soluzioni per l’eliminazione dei collegi uninominali, in cui nell’attuale Rosatellum viene eletto un terzo dei parlamentari mentre i restanti se la giocano in piccoli collegi plurinominali proporzionali con brevi listini bloccati. Nel 2022 il centrodestra si à garantito un’ampia maggioranza vincendo la maggior parte degli uninominali perché il centrosinistra correva diviso. Un’ipotesi, si ragiona in ambienti della maggioranza, è allargare gli attuali collegi plurinominali inglobando i posti di quelli uninominali.

Verso le urne

In parallelo procedono i lavori per la preparazione della campagna in vista del referendum sulla giustizia. Nei giorni scorsi i rappresentanti della maggioranza si sono trovati nella sede di FdI, in una riunione che ha sollevato polemiche per la presenza della consigliera laica del Csm Isabella Bertolini. Un nuovo appuntamento è atteso a metà settimana e, secondo il Fatto quotidiano, per l'occasione è stata invitata un'altra consigliera laica, l’avvocata Claudia Eccher.

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