L’Occidente diviso

«Abolite l’Ue, sovranità agli Stati» 

Musk all’attacco dopo Trump. Bruxelles: sulle nostre regole decidiamo noi 

Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp

Washington. L’Unione Europea dovrebbe «essere abolita e la sovranità tornare ai singoli Stati». Elon Musk entra a gamba tesa nelle polemiche innescate dalla nuova strategia per la sicurezza nazionale di Donald Trump, e lo fa mosso dall’ira per la multa da 120 milioni inflitta da Bruxelles al suo social X.

Kallas pompiera

Ormai è scontro aperto. La visione del mondo secondo la Casa Bianca si è abbattuta come una doccia fredda sull’Europa. L’alta rappresentate dell’Ue Kaja Kallas ha cercato di gettare acqua sul fuoco: pur ammettendo che alcune delle critiche americane sono «anche vere», ha ribadito che gli Stati Uniti sono ancora il «maggiore alleato» europeo. Decisamente più secca la replica di un portavoce della Commissione: «Quando si tratta di decisioni che riguardano l’Unione europea, queste vengono prese dall’Unione europea, per l’Unione europea, comprese quelle che riguardano la nostra autonomia normativa, la tutela della libertà di espressione e l’ordine internazionale fondato sulle regole», ha affermato Bruxelles, respingendo le critiche di Trump e Musk e sottolineando come gli «alleati sono più forti insieme» e non in contrapposizione.

Il rapporto con Afd

Pur non avendo più alcun ruolo nell’amministrazione, Musk continua dunque ad essere una voce influente, anche in Europa. Questo grazie all’elevato numero di follower e sostenitori. Ma contano anche altri fattori, come il suo appoggio al partito di estrema destra tedesco Adf e il ruolo cruciale svolto dalla sua azienda di satelliti Starlink. La sua presa di posizione di Musk si inquadra certamente nell’ambito della volontà dell’amministrazione Trump - come affermato nella National Security Strategy - di voler «coltivare la resistenza all’attuale traiettoria dell’Europa all’interno delle nazioni europee». Senza dimenticare le lodi della Casa Bianca alla «crescente influenza dei partiti patriottici europei».

L’agenda Maga

Musk ha più volte attaccato l’Europa: nel suo mirino è più volte finita ripetutamente la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, criticata per essere «non eletta» e per portare avanti politiche contrarie - a suo dire - alla libertà di parola, di cui Musk e l’amministrazione Trump di ritengono paladini. L’agenda europea - ha tuonato anche il numero due del Dipartimento di Stato Christopher Landau - è «contraria agli interessi americani» e la «burocrazia non eletta, antidemocratica e non rappresentativa dell’Ue a Bruxelles persegue politiche di suicidio di civiltà». Un’analisi che fa eco alle dure critiche messe nero su bianco dalla Casa Bianca nella National Security Strategy, dove si parla di «cancellazione» della civiltà europea nel caso in cui il Vecchio Continente non cambi rotta e, si lascia intendere, diventi più simile agli Stati Uniti “Maga”.

Inversione a U

Nel documento all’insegna dell’America First, la politica estera Usa - osservano in molti - appare dettata più dai profitti che dalla voglia di esportare democrazia. «Cerchiamo buoni rapporti e relazioni commerciali con i Paesi del mondo senza imporre loro cambiamenti democratici o sociali che si discostino dalle loro tradizione», precisa il documento, in netto contrasto con l’analoga strategia della prima amministrazione Trump. Allora il presidente vedeva il mondo come una competizione «fra coloro che favoriscono sistemi repressivi e coloro che favoriscono società libere». Ora, a pochi anni di distanza, nulla del genere. Quello che è chiaro - afferma il conservatore Wall Street Journal - è che gli Stati Uniti stanno «capovolgendo la storia definendo l’Europa - e non la Russia - il cattivo».

RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati

Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.

Accedi agli articoli premium

Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi

Sei già abbonato?
Sottoscrivi
Sottoscrivi

COMMENTI