E' la notte tra il 21 e il 22 giugno del 1964 quando James Earl Chaney, Andrew Goodman e Michael Schwerner, tre attivisti del movimento per i diritti degli afroamericani, vengono uccisi a colpi di pistola dai "cavalieri bianchi" del Ku Klux Klan con l'appoggio delle forze dell'ordine locali.

I tre erano andati a Neshoba, in Mississippi, per raccogliere le iscrizioni della comunità afroamericana nei registri elettorali. Ma da lì non fanno mai ritorno.

Vengono ritrovati morti un mese e mezzo dopo, sepolti in un terrapieno.

Per il triplice delitto, che suscita grandissima indignazione negli Stati Uniti, l'Fbi apre un'inchiesta e vengono incriminate 18 persone, ma solo sette condannate, tra l'altro per reati minori. Edgar Ray Killen, predicatore battista, viene condannato come mandante dei delitti solo quarant'anni dopo.

La vicenda porta l'anno successivo all'approvazione del Civil Rights Act e del Voting Rights Act.

Nel 1988 ne viene fatto un film, Mississippi Burning (dal nome delle indagini), diretto da Alan Parker e interpretato da Gene Hackman, Willem Dafoe e Frances McDormand.

(Unioneonline/D)

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Giugno 2020

Maggio 2020
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