Diciotto anni fa un terribile terremoto scuote il Molise. La terra trema sino al 2 novembre, con epicentro in provincia di Campobasso, tra i comuni di San Giuliano di Puglia, Colletorto, Bonefro, Castellino del Biferno e Provvidenti.

La scossa più violenta arriva alle 11.33 della mattina del 31 ottobre. Un sisma di magnitudo 5.7 che fa crollare una scuola elementare a San Giuliano di Puglia. Travolti dalle macerie perdono la vita 27 bambini a una maestra.

Il bilancio definitivo del sisma è di 30 vittime, cento feriti e 3mila sfollati costretti a lasciare le proprie abitazioni.

Per il crollo della scuola cinque persone - due costruttori, il progettista, il tecnico comunale e il sindaco - sono stati condannati in via definitiva.

Il procuratore nella sua requisitoria durante il processo di primo grado sottolineò che la vicenda della scuola rappresenta "l'Italia peggiore, quella delle violazioni, del sistematico calpestamento delle leggi e delle normative". "Se è vero - disse - che il sisma fu l'evento scatenante della tragedia, è altrettanto vero che se le norme fossero state rispettate quando si decise di sopraelevare l'istituto scolastico quella scossa non avrebbe fatto crollare l'edificio". Secondo l'accusa le cause del crollo e della morte dei 27 bambini con la loro maestra furono la mancanza dei collaudi, il mancato rispetto delle norme e il mancato adeguamento alla riclassificazione sismica del 1998.

(Unioneonline/L)

Ottobre 2020

Settembre 2020
© Riproduzione riservata