Il 10 luglio di 99 anni fa nasceva Jake La Motta, il "Toro del Bronx" o "Toro scatenato".

Ex campione del mondo dei pesi medi, è stato tra i più grandi della storia nella sua categoria.

Un personaggio che è diventato un simbolo di riscatto. Figlio di un emigrante di Messina in cerca di fortuna dopo gli anni della Grande Depressione, si è fatto strada a suon di pugni, con coraggio e forza di volontà.

Una carriera da pugile durata 14 anni, con 102 combattimenti e un record di 83 vittorie (30 per ko), 4 pareggi e 19 sconfitte.

Era uno dei tanti ragazzi di strada di New York, di quella parte più violenta della città americana. Una volta ha raccontato di aver aggredito un allibratore con un tubo di metallo lasciandolo agonizzante a terra. "Per anni ho creduto di averlo ucciso, poi è apparso nel mio camerino il giorno in cui sono diventato campione del mondo".

Non era molto alto (1,73 metri) e neanche molto potente, ma sul ring era una furia, era dotato di un'aggressività che non dava respiro agli avversari.

Grande protagonista anche fuori dal ring. Si è sposato sei volte, non ha mai avuto un buon rapporto con i suoi manager. Spesso sui suoi incontri aleggiava lo spettro della combine, e una volta fu anche squalificato, ebbe come manager anche un gangster. Ed è stato in prigione per la denuncia di violenza da parte di una minorenne.

Una vita da film la sua. E nel 1980 il film, puntuale, arriva. Si chiama "Toro scatenato" appunto, regia di MArtin Scorsese e un grande Robert De Niro nei panni del pugile.

Jake La Motta è morto nel 2017, a 96 anni, per complicazioni legate a una polmonite.

(Unioneonline/L)

Luglio 2020

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