Esattamente 4 anni fa la politica italiana perdeva uno dei suoi protagonisti, l'uomo che è stato definito "l'ultimo comunista".

Stiamo parlando di Armando Cossutta, morto a Roma il 14 dicembre 2015, all'età di 89 anni.

Nato a Milano nel 1926, una giovinezza da partigiano nella Brigata Garibaldi, Cossutta, convinto fautore del ruolo dell'Urss come "Stato guida", ha seguito da dirigente e da senatore la parabola dei partiti di sinistra del nostro Paese, dai fasti alla crisi, fino alla disgregazione, dal PCI a Rifondazione comunista, per approdare infine ai Comunisti italiani, di cui è stato presidente e segretario.

Un credo politico cui non è mai venuto meno, al punto da affermare, un giorno, riflettendo sulla morte: "Se domani ci sarà una pietra sulle mie ceneri, per favore scriveteci sopra: 'Armando Cossutta, comunista'".

(Unioneonline/l.f.)

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