Esattamente 50 anni fa la città di Milano veniva sconvolta da uno degli attentati più sanguinosi della storia italiana.

Quello messo a segno in piazza Fontana il 12 dicembre 1969, nella sede della Banca dell'Agricoltura, dove venne piazzata una bomba nascosta in una valigia.

Un ordigno devastante, che deflagrando si prese diciassette vite, provocando anche 88 feriti.

Ma la storia della strage di piazza Fontana è anche la storia di depistaggi e indagini errate, che portarono gli investigatori a seguire dapprima la pista anarchica.

Venne arrestato il ferroviere Giuseppe Pinelli, poi precipitato in circostanze misteriose e controverse da una finestra della Questura milanese, e finì sotto indagine il ballerino Pietro Valpreda, poi scagionato.

Dopo anni di inchieste e controinchieste furono accusati i militanti di estrema destra di Ordine Nuovo, gruppo capitanato da Franco Freda e Giovanni Ventura.

I quali, però, vennero assolti con giudizio definitivo dalla Corte d'assise d'appello di Bari.

Dopo mezzo secolo, quella di piazza Fontana è una ferita ancora aperta per Milano e per l'Italia.

A Milano, per commemorare l'anniversario, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che sarà ricevuto a Palazzo Marino dal sindaco Beppe Sala, prima del corteo in memoria delle vittime, con cittadini e autorità, dal municipio di Palazzo Marino a piazza Fontana.

(Unioneonline/l.f.)

Dicembre 2019

Novembre 2019
© Riproduzione riservata