"Combattenti di terra, di mare e dell'aria! Camicie nere della rivoluzione e delle legioni! Uomini e donne d'Italia, dell'Impero e del regno d'Albania! Ascoltate! L'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L'ora delle decisioni irrevocabili. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia. Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l'esistenza medesima del popolo italiano".

Con questo discorso dal balcone di Palazzo Venezia a Roma Benito Mussolini annunciava l'ingresso dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale contro gli Alleati e accanto alla Germania di Hitler.

Una guerra cominciata nel '39 con l'occupazione della Polonia da parte della Germania, e che si è conclusa nel 1945. Per l'Italia fu un disastro. Sconfitta sul piano miltare, dilaniato dalla guerra civile, il Paese avrà tuttavia la forza di riprendersi, redigendo nel giro di poco tempo una Costituzione repubblicana e cacciando i Savoia, che avevano appoggiato tutte le mosse del Duce.

La Seconda Guerra Mondiale si conclude con la vittoria degli Alleati, che si dividono il mondo in sfere d'influenza. Quella Atlantica, sotto il controllo degli Usa, e quella sotto il controllo dell'URSS comunista. Anche la Germania, e la sua capitale Berlino, vengono divise in due.

(Unioneonline/L)

Giugno 2019

Maggio 2019
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