Un anno fa Donald Trump veniva eletto presidente degli Stati Uniti, al termine di una campagna elettorale aspra e lunghissima.

Un risultato arrivato come un fulmine a ciel sereno, in barba ai sondaggi, che davano la sfidante democratica Hillary Clinton in vantaggio addirittura di 7 punti.

In realtà, dodici mesi fa, la più votata dal popolo Usa è stata proprio Hillary, con 65,8 milioni di preferenze contro le 62,9 milioni del magnate repubblicano.

Capace, però, di conquistare 304 grandi elettori (in America i voti di alcuni Stati sono più "pesanti" di altri) contro i soli 227 della sua avversaria.

Una vittoria contestata, allora come oggi, da molta parte dell'opinione pubblica e dei media a stelle e strisce, ma pur sempre una vittoria storica e per certi versi incredibile, figlia del malcontento serpeggiante in molta parte della società statunitense.

Una vittoria, inoltre, adombrata dai sospetti di ingerenza della Russia nella campagna elettorale, sfociati oggi in un'inchiesta che, secondo alcuni osservatori, potrebbe addirittura portare all'impeachment del numero uno della Casa Bianca.

Trump, dal canto proprio, ha sempre rivendicato con forza i suoi meriti e il suo consenso, bollando ogni critica e ogni accusa come "fake news".

(Redazione Online/l.f.)

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