È la sera del 27 luglio 1993 quando tre autobombe esplodono contemporaneamente a Milano e a Roma.

Nel capoluogo lombardo la deflagrazione, nei giardini di via Palestro e in particolare alla Galleria d'arte moderna e al Padiglione di arte contemporanea, provoca la morte di 5 persone (tre vigili del fuoco, un poliziotto e un senzatetto di origini marocchine) nonché gravissimi danni al patrimonio artistico.

A Roma, due auto scoppiano davanti a San Giorgio al Velabro e - quattro minuti dopo - a San Giovanni in Laterano. Restano ferite 22 persone: non ci sono vittime.

I due attentati sono solo gli ultimi di una lunga scia di sangue lasciata dalla mafia siciliana: è la nuova strategia della tensione, con l'obiettivo di indebolire lo Stato per ricattarlo e intavolare una trattativa.

(Redazione Online/D)

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