A casa di Salvatore Dessena, sindaco di Orosei (Nuoro), in via Grazia Deledda, si presenta un uomo, un disoccupato, padre di 13 figli, armato di tre candelotti di dinamite. "Se non ti dimetti – dice il 42enne – ti faccio saltare in aria la casa", non prima di aver cordialmente salutato: "Buonasera, sono stato mandato e pagato per venire da te".

Il terrorista è Franceschino Rosu, che finisce subito in carcere a Badu 'e Carros perché il sindaco chiama immediatamente la polizia.

In paese, però, si vivono giorni di paura, perché Rosu, soprannominato "lo sceriffo", non è un politico, non ha tessere di partito, forse è solo un padre disperato, e nessuno riesce a collegare la sua situazione a quel drammatico gesto. "Un caso isolato, un lupo solitario", concludono gli inquirenti.

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