Per il Cagliari Baseball i playout di A2 non sono iniziati nel migliore dei modi.

A Iglesias la prima sfida della serie con l’Oltretorrente, che si giocherà al meglio delle cinque partite, è stata vinta dagli emiliani, che si sono imposti per 14-0, in soli sette inning per manifesta superiorità. Domani alle 10 si replica e la buona notizia, per i cagliaritani, è che si aggregheranno al gruppo Federico Sireus e i fratelli Gabriele e Michele Ebau.

Ancora in forse Gabriel Real Sánchez, alle prese con problemi fisici.

GARA 1 - Tutto facile, oggi, per l’Oltretorrente, che con costanza e freddezza ha saputo incrementare regolarmente il proprio vantaggio sfruttando le carenze e gli errori dei padroni di casa, inoffensivi in attacco, se si escludono due fiammate di Angioi e Rodriguez, e incerti in difesa, dove qualcosa di buono si è visto dai soliti Cavallaro e Angioi.

Dopo l’avvio a rilento del partente Mattia Sireus, comunque capace di mettere a segno tre strikeout, sono saliti sul monte prima Edoardo Murgia (dopo un inning e due terzi), poi Lorenzo Ghiani (dopo quattro inning e due terzi) e infine Andrea Cavallaro (a inizio settimo, sul 14-0).

SERIE C - A Messina, intanto, la Yellow Team Sassari ha preso parte alla prima fase dei playoff, il concentramento a tre con Red Sox Paternò e Nettuno 1945. Nel primo match i turritani si sono arresi 12-2, al settimo inning per manifesta inferiorità, alla compagine nettunese. Nel pomeriggio, contro i siciliani del Paternò, i gialloverdi hanno perso 16-1, sempre al settimo, e salutato definitivamente la giostra dei playoff. Due sconfitte nette, che vanno però analizzate con attenzione. I sassaresi hanno giocato a Messina le prime due partite ufficiali della stagione, perché vista la mancanza di iscritte al girone sardo della serie C, avevano conquistato l’accesso diretto ai playoff.

In secondo luogo, la società sassarese da tempo ha posto in essere una collaborazione con il Cagliari Baseball che prevede il doppio tesseramento di diversi atleti, ma visto il contemporaneo impegno del Cagliari, occupato (oggi e domani) nei playout di A2, va da sé che alcuni giocatori non abbiano potuto prendere parte, per ovvie e sacrosante ragioni, alla trasferta in terra siciliana.

E qui viene fuori il terzo e ultimo elemento da tenere in considerazione, la scelta di disputare il concentramento tra Sassari, Nettuno e Paternò in Sicilia. Una decisione che, nonostante le iniziali osservazioni della Yellow Team, non è stata cambiata, e che alla fine i sardi hanno rispettato, onorando l’impegno anche se stremati da un’interminabile trasferta durata ventisette ore.

“Avevamo i numeri per giocarci una sola partita e ci abbiamo provato con tutte le nostre forze, ma non ci siamo riusciti. Siamo contenti di essere qui e ringraziamo la nostra dirigenza e il nostro vice presidente Gianluigi Merella, che ha fatto i salti mortali pur di incastrare tutti tasselli e rendere fattibile questa trasferta. Un grazie va anche al Paternò per l’eccezionale ospitalità”, ha sottolineato il manager della Yellow Team, Antonio Filosa. “Il livello era molto alto e inoltre abbiamo dovuto fare i conti con le assenze e la stanchezza. Quelle di oggi sono state le ultime partite ufficiali del prima base Luca Bonin, che ha fatto l’impossibile per raggiungerci in Sicilia dopo il lavoro. Appenderà il guantone al chiodo e diventerà uno dei nostri allenatori”.
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