Quaranta giorni di sosta posson bastare e così l'A2 femminile di pallamano è tornata in campo nell'ultimo weekend di gennaio.

Delle tre sarde del girone A, Hac Nuoro, Lions Sassari e Sardegna, solo le prime due hanno aperto il 2019 con una vittoria, ma la terza, benché rimasta a bocca asciutta, è stata quella che, sul parquet, ha mostrato di essere la più in forma e la meno imballata.

A San Donato Milanese, la capolista Hac si è imposta 21-28 al termine di una gara in cui il distacco tra le due forze in campo è via via cresciuto, passando dal testa a testa iniziale al più quattro messo a segno dalle barbaricine a ridosso dell'intervallo, prima di filare via nella ripresa. Decisive Lostia tra i pali e la capitana Basolu, best scorer dell'incontro con sette reti, seguita a ruota nel tabellino dei marcatori da Davoli e Demurtas a quota sei e Podda e Bellu a cinque.

"Siamo felici per la vittoria, anche se devo ammettere che, assieme al derby perso con la Lions a novembre, questa è stata una delle nostre peggiori prestazioni. Buono il ritorno di Demurtas, ma alcuni punti fermi come Podda e Davoli erano decisamente sottotono", ha commentato il direttore tecnico dell'Hac Nuoro, Roberto Deiana.

"Bisogna anche sottolineare che il Ferrarin è una squadra diversa rispetto all'inizio della stagione, si è rinforzata tesserando tre talentuose straniere arrivate in Italia col progetto Erasmus e, appena i nuovi innesti si ambienteranno, diventerà un'avversaria davvero insidiosa".

A meno due dalle nuoresi, che conducono con quattordici punti, ci sono le leonesse sassaresi, capaci di imporsi 17-15, al PalaSantoru, sul Cassano Magnago, terza forza del torneo. Le padrone di casa sono apparse ancora lontane dallo stato di forma ideale e, nonostante le prestazioni convincenti della giovane Endiyae, dell'esordiente Chessa e delle veterane Sandu e Depalmas, le leonesse non hanno dominato. Un po' arrugginite anche le varesotte, che se nella seconda parte di gara avessero trasformato i tre rigori avuti a disposizione, avrebbero potuto riaprire i conti.

"Non abbiamo disputato una bella partita, occorre un po' di tempo per carburare dopo una sosta così lunga, ma presto torneremo ai nostri standard", ha spiegato Zucchi Pastor della Raimond.

"Paradossalmente avevamo giocato meglio in casa loro, quando solo un blackout sul finale ci aveva fatto perdere la gara, che stavolta a Sassari. Abbiamo difeso bene, subendo solo quindici reti, e questo è molto importante, ma in attacco non abbiamo fatto abbastanza, troppi contropiedi sbagliati e percentuale al tiro decisamente bassa".

Aggiudicandosi il posticipo della domenica, il Sardegna avrebbe potuto approfittare della sconfitta del Cassano Magnago per agganciarlo in terza posizione, ma nonostante la buona prestazione, la formazione guidata da Barbara Tetti è stata battuta 24-26 dal Leno.

Un match intenso in cui le sassaresi, dopo essere arrivate al giro di boa sotto di cinque (12-17), hanno tirato fuori le unghie in avvio di ripresa, quando non hanno concesso neanche una rete alle lombarde per i primi dieci minuti e hanno risalito la china fino al 18-19. Poi gli errori dai sei metri si sono fatti più frequenti e il Sardegna ha fallito il sorpasso.

"Abbiamo avuto un'occasione ma non l'abbiamo sfruttata. Dispiace perché era una vittoria alla portata nonostante di fronte avessimo una squadra imbottita di atlete di A1", ha ammesso delusa la coach Barbara Tetti. "Satta aveva problemi fisici e ha fatto quello che ha potuto, ma se fossimo riuscite a insaccare qualche pallone in più, anziché mirare a mezza altezza facilitando il compito al portiere avversario, sarebbe andata diversamente".

Positiva la prova delle giovanissime Fabiana Idili e Viviana Porcu, che si è alternata tra i pali con Laura Piu. Pesante l'assenza di Piera Zorda, che in avvio di gara è stata espulsa assieme alla lombarda Di Guida, che aveva braccato la numero ventinove sassarese lanciata in contropiede.

CLASSIFICA: Hac Nuoro 14; Lions Sassari 12; Cassano Magnago 8; Sardegna 6; Leno e Ferrarin 4.
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